DDV, L'importanza del termine "fretta"
Diego Della Valle, da un bel po' di tempo, preferisce definirsi "primo tifoso" piuttosto che protagonista del mondo del calcio. Del resto, il mondo del pallone, almeno quello italico, è spesso stracolmo di lati oscuri. E con essi, di personaggi e vicende che si compongono secondo logiche non troppo chiare. Lo stesso DDV, del resto, l'ha imparato sulla propria pelle. Ed è probabilmente per questo che, alla lunga, la Fiorentina è diventata meno impellente di altre questioni. Fosse solo perchè lo stesso DDV si è ritrovato coinvolto in un polverone che a tutt'oggi continua a sollevare polemiche e soprattutto a disseminare sentenze.
Le scie di calciopoli non si sono esaurite a distanza di oltre cinque anni dalla prima punta d'iceberg finita sui giornali. Era l'estate del 2006, da lì a poco l'Italia di Lippi si sarebbe laureta campione del mondo. Nel mentre Guido Rossi faceva e disfaceva il suo processo sommario, in attesa di quello sportivo. Da allora, però, Diego Della Valle non ha cancellato un solo attimo di tutti quelli trascorsi aspettando le decisioni, frettolose, della giustizia sportiva (prima), e di quella penale poi. E, anche 48 ore fa a Roma, ha fatto chiaramente intendere di non voler per niente dimenticare, tanto meno sorvolare.
Anzi. Perchè anche secondo quanto raccontato in mattinata da "Tuttosport", tutta la discussione del "tavolo" pare esser ruotata intorno al concetto di "frettolosità" con la quale sono stati impostati i processi. Soprattutto quello sportivo. Una fretta che Diego Della Valle ha ribadito con forza, proprio nella riunione di mercoledì a Roma, e che sarebbe dovuta essere stata evidenziata anche in quel comunicato congiunto atteso al termine del "tavolo" ma mai arrivato.
E' stato DDV in sintesi, il primo a far saltare il "Tavolo della pace", ribadendo la ferma linea della Fiorentina, e non scendendo a nessun compromesso. Tantomeno su un comunicato che non prevedesse il termine "fretta" ed il riferimento a essa. "Ci spieghino il perchè di determinate decisioni" ha ribadito DDV sia ai presidenti invitati da Petrucci al CONI, sia a quel Guido Rossi che, ormai, sembrava essere stato dimenticato da Firenze. Dai tifosi, forse, ma non da Diego Della Valle che, non più tardi di ieri sera, è tornato a richiedere spiegazioni. La partita va avanti, dunque, e in casa Della Valle è tutt'altro che chiusa.