FIORENTINA, E sono tre... (gare senza attaccante)
E con quella di domani contro il Lecce, saranno tre le partite nelle quali la Fiorentina ha ritenuto opportuno fare a meno di un attaccante di ruolo. Archiviata la bella vittoria di Novara, le buone indicazioni di Roma, ma anche l'esclusione dalla Coppa Italia e un tre a zero che dalla Roma non fa mai piacere ricevere (a ripensarci....da chi fa piacere ricevere un 3-0?), i viola tornano in campo per la penultima gara del girone d'andata. Un girone che poi si chiuderà domenica prossima, a Cagliari.
Tre gare, come detto, nelle quali Rossi non può fare affidamento su un attaccante di ruolo. Tre partite nelle quali Jovetic si reinventa prima punta, e Ljajic (a meno di sorprese chiamate Cerci in questo momento difficili da ipotizzare) gli si piazza accanto nella speranza del giusto movimento, o della giusta verticalizzazione che valga il gol. A Novara, contro la difesa del Novara, è andata bene. A Roma, in una competizione che avrebbe potuto quantomeno salvare la stagione, no. E, anzi, gli errori che hanno consentito ai giallorossi di passare sono anche legati a quella imprecisione sotto porta di Ljajic nel primo tempo. Un Ljajic al quale, per inciso, può essere addossato di tutto, tranne che il ruolo da attaccante.
Questo per dire che, evidentemente, in casa Fiorentina talune abitudini non sono cambiate. Ad esempio quelle di dover sempre e comunque sottostare alle logiche del mercato, e soprattutto ai suoi tempi. A prescindere dalle proprie necessità, in pratica, la Fiorentina ancora una volta si trova prigioniera di altrui manovre, e soprattutto, dei suoi stessi paletti economici che costringono Corvino a dover spesso combattere sul filo dei centesimi, che rapportati al mondo del calcio spesso sono qualche decina, per non dire centinaia, di migliaia di euro. Mentre il Genoa, per fare un esempio, fa già allenare Gilardino e Biondini, o il Palermo sistema il problema portiere con Viviano, a Firenze, si seguono nell'ordine le seguenti piste: Amauri, El Hamdaoui, Chamakh, Palombo, Candreva, Parolo, Biglia e compagnia cantante senza che però, in allenamento, Rossi possa lavorare sull'inserimento di una punta in attacco.
Confessiamo che, invece, questa volta avremmo giurato che le cose potessero andare diversamente. Ma non tanto per l'annuncio di "comunicazioni importanti a breve" rilanciato da Cognigni dopo il 3-0 di Novara, quanto per una sorta di rigore logico. Quella logica che ci aveva portato a pensare che, dopo la partenza di Gilardino avvenuta ancora prima dell'apertura del mercato di gennaio, e con il successivo addio di Silva per ora solo virtuale ma di fatto scontato, la Fiorentina avrebbe saputo muoversi con celerità per sopperire alle assenze in attacco. Evidentemente ci sbagliavamo, e senza avanzare troppi giudizi, che è giusto procrastinare al 31 del mese, non resta che appellarsi alla consueta speranza. Ovvero quella che per la terza volta consecutiva, un attacco senza punte di ruolo possa riuscire a sfangarla di nuovo. Augurandosi che domani con il Lecce vada come a Novara, e non come a Roma.