AG.MONTOLIVO, Segna e non ha rimpianti viola
Uno, due, tre. La stella è Riccardo Montolivo, che tra Armenia, Inter e Danimarca è ritornato sugli standard che lo hanno consacrato a livello internazionale e Tuttomercatoweb.com, per parlare del suo splendido momento, ha contattato il suo agente Giovanni Branchini.
L'ha sentito dopo la gara?
"No, ma è chiaramente molto soddisfatto, adesso sì. Quest'anno è stato inizialmente complicato, anche col Milan: ha dovuto affrontare molte difficoltà comuni alla squadra, che si è trovata in una situazione di cambiamenti tattici e di equilibri totale. Tutto è variato rispetto agli anni precedenti ed il ragazzo, come i compagni, si stanno sforzando al massimo per sviluppare anche un nuovo modo di giocare, possibilmente altrettanto redditizio come quelli passati".
Non il migliore dei modi per iniziare.
"Ribadisco: è arrivato nel momento in cui tutto si è azzerato e si è ripartiti da zero. Al di là dell'inserimento, ha trovato anche un progetto tattico che cambiava e che andava affrontato e risolto. Poi ci si è messa anche un po' di sventura: nella fase in cui stava risalendo, ha perso anche la condizione per un infortunio ed ha dovuto recuperare. Diciamo che un problema sopra l'altro hanno reso l'inizio stagione complicato".
Poi, questo splendido tris.
"Eravamo fiduciosi, Riccardo non è un oggetto misterioso: quel che vale è evidente e sotto gli occhi di tutti. Poi, chiaro, de gustibus... Ci sono anche giocatori che prendono 7-8 a prescindere dalla gara che fanno, ma i preconcetti fanno parte del gioco e della critica. Le ultime prestazioni, però, sono state all'altezza del suo valore".
Provocazione: rimpianti fiorentini?
"A Firenze, azzardo, ci sarà magari anche chi si augura che Riccardo giochi male... Quel che è vero, e lo dico sinceramente, è che noi siamo felici che la Fiorentina stia tornando dove le compete. Se uno poi vuol far finta di non vedere che è una squadra diversa da due anni fa... Il punto è che le persone che lavorano nel calcio sono meno nevrotiche di chi cerca a tutti i costi la polemica e l'aspetto stridente. Chi vive di sport, sa bene che le difficoltà ci sono e vanno superate, senza pensare che la colpa sia del vicino. Inoltre è stato più difficile abbandonare quella Fiorentina che non credere oggi nel Milan, quindi figuriamoci se ha rimpianti: è felice e convinto della scelta fatta".
Torniamo su Armenia, derby e Danimarca: ieri, anche la gioia del gol.
"Quel che conta sono le prestazioni, il gol è una maledizione per chi fa l'attaccante. La rete è sempre graditissima, ma non è la cartina tornasole: anche nell'ultima in Armenia ha giocato eccezionalmente, è stato definito migliore in campo, poi ha convinto anche contro l'Inter e contro la Danimarca".