MUTU&CO, Gioco al rialzo? Corvino batte i pugni

05.06.2008 17:36 di  Andrea Capretti   vedi letture

La risposta non poteva farsi attendere ancora a lungo, e da parte di Corvino è arrivata più perentoria che mai. Non è il momento di parlare di ritocco degli ingaggi nemmeno di cercare un rialzo della propria condizione. Il pensiero societario è sempre molto chiaro e non ha ben digerito le ultime uscite di chi da tempo balla sul sottile limite del tetto ingaggi: Frey e Mutu su tutti. Per entrambi naturalmente valgono le dichiarazioni dei rispettivi procuratori e tra Carlo Pallavicino e Alessandro Moggi le scintille non sono mancate nelle ultime 48 ore. Andiamo con ordine partendo dal portiere che si gode la crescita delle sue quotazioni in nazionale, e in casa viola sente di dover ricevere qualcosa di più. Almeno stando all’uscita del suo staff che a fronte di una regale campagna acquisti dei gigliati non potrebbe correre il rischio di perdere elementi come Frey e Mutu. Piccole scaramucce e soprattutto accenni di gioco al rialzo che la Fiorentina non ha affatto gradito. La tensione sale ulteriormente dopo l’uscita di Alessandro Moggi, che tra le righe rilancia la necessità di un incontro tra società e giocatore: il motivo pare scontato e riguarda la necessità di avere nuove garanzie economiche e non sul futuro. Corvino non ha intenzione di farsi prendere per il bavero e con determinazione è pronto a fare la sua parte da duro. Lo Schalke ha formalizzato da tempo una proposta da capogiro e aldilà dei soldi la parola d’ordine di questa Fiorentina è cieca fiducia nel progetto. Chi si sottrae a questa condizione spinge il club a muoversi in una determinata maniera. Anche estrema o antipopolare come potrebbe essere la cessione di un giocatore. Scenari finora assolutamente impensabili si aprono nelle relazioni tra la Fiorentina e i suoi campioni nel momento in cui il calciomercato entra nel vivo. Situazione complicata e di difficile interpretazione, ma se le tante sirene fino ad oggi respinte al mittente (dallo Schalke 04 al Bayern passando per Barcellona e Manchester City) aspettavano un segnale per ravvivare le loro speranze, il momento potrebbe essere proprio questo. Una piccola crepa in cui insinuarsi con l'attrattiva di ingaggi principeschi e trattamenti da re. Il braccio di ferro è cominciato e se la guerra di nervi è ancora tutta da verificare quella fatta di dichiarazioni piccate e sguardi in tralice è in pieno divenire.