GEMELLAGGI, Forse c'è chi non ha capito molto...
Superato lo sbigottimento iniziale, durato circa 24 ore, ci sentiamo in dovere di prendere posizione. E lo facciamo anche grazie alle segnalazioni già pubblicate dai colleghi del sito Fiorentinanews.com. Navigando sul web abbiamo avuto la sfortuna d'imbatterci nei commenti della trasmissione televisiva di canale T9 "La Juve è sempre la Juve". Nel corso di questa trasmissione il conduttore che si riferisce al gemellaggio fra Fiorentina e Liverpool chiama in causa l'egregio signor Nicola De Bonis per spiegarne i motivi. Di seguito riportiamo l'intervento di questo personaggio, così come pubblicato su Fiorentinanews:
“Vi spiego com’è andata…I tifosi della Fiorentina e della Juventus vivono una situazione di astio ormai da 30 anni. Il principio di questo gemellaggio nasce dal massacro dell’Heysel, solamente da quello. Girando il centro di Firenze possiamo trovare tantissimi cartelli nei bar con scritto “Vietato l’ingresso ai cani e agli juventini”, tantissime scritte contro i tifosi bianconeri e c’è sempre stato questo odio che va oltre il fatto sportivo. E’ stato presentato questo gemellaggio come una grande festa e i vigliacchi, permettetemi di dirlo, non sono coloro i quali lo hanno messo in piedi, il vigliacco è chi lo ha raccontato come un fatto sportivo. Vigliacco è il giornalista Rai che lo ha presentato come una festa, vigliacco è il giornalista Mediaset che ha fatto un certo tipo di servizio, vigliacco è il giornalista Sky per lo stesso motivo. Era solamente una festa, per l’80% dei tifosi fiorentini, di ringraziamento per una strage che portiamo nel cuore e che ancora ci addolora tanto. Sono sconvolto per quello che è accaduto e da italiano, mi vergogno”.
Restiamo senza parole di fronte a dichiarazioni di questo tipo. E forse è meglio così, visto cosa l'istinto ci porterebbe a rispondere. Ci prendiamo qualche ulteriore ora per formulare uno spunto che rientri in quei canoni giornalistici che, evidentemente, il Signor De Bonis ha preferito ignorare. Ricordiamo, in chiusura, che esprimere riflessioni da tifoso è un conto, di fronte a una telecamera un altro. In quest'ultimo caso di dovrebbe prima di tutto ricordarsi di avere un pubblico di fronte ben più esteso di una semplice platea di tifosi che dialogano fra loro. Accollandosi, dunque, la responsabilità di quel che si dice. Ci sembrava giusto, dunque, prima di tutto informare i nostri lettori di come è stato interpretato l'ennesimo gesto di civiltà di una tifoseria, quella viola, che ormai da anni è esempio di sportività e correttezza nei comportamenti allo stadio. Non ultimo l'attestato di stima arrivato direttamente dal Ministro Maroni che ha fatto riferimento al "modello Firenze". In attesa di formulare giudizi meno istintivi, lasciamo a ognuno di voi l'interpretazione delle parole dell'egregio signor De Bonis.