LE FIRME DEL SOLDATINO E DELL'ORO NERO

07.01.2016 19:30 di  Luciana Magistrato   vedi letture
LE FIRME DEL SOLDATINO E DELL'ORO NERO
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Annunciati i rinnovi di Alonso e Mati, la Fiorentina è pronta ad ufficializzare, tra domani o al più tardi lunedì per non disturbare il clima partita, altri due contratti importanti: il prolungamento di Nenad Tomovic e il primo contratto da professionista di Abdou Diakhatè. Quest'ultimo è il talento senegalese, scoperto ai giardinetti dal talent scout viola Cappelletti, che gioca titolare nella Primavera ma si allena regolarmente con la prima squadra. Sousa lo segue con attenzione e, quando non riesce a vedere le partite personalmente, si informa, riprendendo il giocatore quando è troppo lezioso (il centrocampista con i pari età spesso ama giocare per il pubblico più che per la squadra). Fiore all'occhiello del settore giovanile viola e ancora diciassettenne (ha compiuto gli anni il 31 dicembre) il giovane ha già messo la firma sul contratto fino al 2019, con la benedizione del papà che lo segue con la passione del primo tifoso viola e buona pace delle big che lo avevano già adocchiato in ritiro e in tournée con la prima squadra (e con un procuratore come Raiola nulla è impossibile nonostante la giovane età). Nenad Tomovic invece deve ancora apporre materialmente la firma sul contratto (lo farà nelle prossime ore) che, però, è pronto in tutti i suoi dettagli: 2020 la scadenza.

Il giocatore serbo, a Firenze dal 2012 in comproprietà con il Genoa e riscattato l'anno successivo, ha meritato il rinnovo, non scontato, per la duttilità in difesa e sulla fascia destra (a volte sinistra), per l'attaccamento alla maglia e la volontà di proseguire con la Fiorentina e per i valori che rispecchiano quelli viola: educato, mai fuori dalle righe, tutto casa e famiglia (e che famiglia con Marija e due bambine) è il punto di riferimento dei giocatori dei Balcani. Un calciatore che ha meritato sul campo il rinnovo visto che, nonostante qualche mugugno dei tifosi che non lo considerano certo un fenomeno, ha sempre vinto la concorrenza degli altri terzini destri sia con Montella che con Sousa (considerato equivalente a Roncaglia) e allo stesso tempo ha saputo stare al suo posto quando è stato relegato in panchina. Insomma se non è un fenomeno con la F maiuscola, o un trascinatore di folle come Rodriguez, è almeno uno che si impegna e che fa il compito che gli viene assegnato, un soldatino insomma al quale un allenatore non sa rinunciare. Senza dimenticare che nel suo paese viene convocato fisso in Nazionale.