NON COSÌ
Non è così che si affronta la Juve. Non è certamente in questo modo che si può pensare di arginare una squadra che viene da due scudetti consecutivi e tredici vittorie di fila nel proprio stadio. Non concedendosi agli avversari senza quantomeno imporre il proprio agonismo. Non è in questo modo, in sintesi, che i viola possono pensare d'impensierire Buffon. Soprattutto se si lascia costantemente il pallino alla Juve, libera di costruire con Marchisio Pogba e Vidal, e in particolare di sfondare sulla sinistra con Asamoah.
Il primo tempo dei viola è tutto racchiuso nella libertà lasciata all'esterno sinistro di Conte che poi, grazie a una deviazione, trova anche il gol decisivo. Ma al di là del modo in cui è venuto il vantaggio è stato l'approccio e probabilmente anche la tattica a fare difetto nel primo round torinese. Troppo molli, troppo arrendevoli, troppo sbadati gli uomini di Montella (Diakitè e Pizarro in particolare con un numero impressionante di palloni regalati) per affrontare a modo una gara come quella contro la Juve.
E troppo slegata la Fiorentina squadra, ormai non più in condizioni di potersi affidare al solo Cuadrado e alla sua inventiva sulla corsia destra. Fosse solo perchè lui per primo è in evidente calo. I cross per Gomez dovevano essere l'arma in più di questa partita, e invece mentre il tedesco è ancora alla ricerca della migliore condizione nè il colombiano, nè Vargas (esclusa la fase finale) sono mai riusciti a innescarlo. Certo un pallone buono, Gomez, l'aveva anche avuto, ma se mancano le gambe manca anche la testa e la lucidità.
Quasi che questo ricorrere al 4-3-3 sia ormai sempre più insostenibile, soprattutto se i terzini soffrono come Pasqual o annaspano come Diakitè. E allora se dopo aver concesso quasi un'ora di gioco (perchè comunque, l'avvio di ripresa ha visto i viola ancora bloccati) Mati, Matos e Wolski ti cambiano volto alla squadra significa che qualcosa nell'impostazione iniziale (che poi è quella delle gare recenti) non sta funzionando.
Certamente giovedì sera servirà tutt'altra Fiorentina, e serviranno tutt'altro tipo di prestazioni da parte dei singoli e magari anche dello stesso tecnico chiamato a trasferire come minimo maggiore furore agonistico a un gruppo sceso in campo oggi con troppa mollezza. Perchè la Juventus non si affronta giocando così, come hanno fatto oggi gli uomini di Montella, tantomeno augurandosi anche un aiuto dalle terne arbitrali come accaduto sul gol di Diakitè.