SEMPRE PIÙ LONTANO
Non una chiamata da parte della nazionale, ma un permesso per stare vicino alla moglie. Maurito Zarate non c'era, ieri, alla ripresa degli allenamenti. Per il calciatore argentino un nuovo viaggio in Sudamerica per seguire da vicino il difficile percorso che sta affrontando la moglie Natalie. Una questione importante, delicata, che ha inevitabilmente condizionato questa prima parte di stagione.
Fin qui niente di nuovo, con la stessa speranza che Zarate e la sua famiglia possano ritrovare il prima possibile la loro serenità, se non fosse che di tracce in campo dell'attaccante non se ne sono più viste. Restano negli occhi i due gol segnati al Qarabag in Europa League e uno spezzone di gara (per la verità non proprio esaltante) nella sconfitta di Torino.
Da allora, praticamente, Sousa non lo ha chiamato più in causa, glissando peraltro sulle (tante) domande arrivate sull'argomento. Quel pizzico di egoismo con la palla al piede, ma anche l'imprevedibilità di chi salta l'uomo con facilità, non sembrano ad oggi fattori che il tecnico portoghese voglia utilizzare in partita, tanto che immaginare una separazione tra i viola e Zarate già a gennaio non è poi così irreale. Perchè di fatto, ogni giorno che passa, Zarate è sempre più lontano.