PRANDELLI A RFV: "VANNO SEMPRE FISSATI GLI OBIETTIVI. ATTACCANTI GENEROSI? NO GRAZIE, DEVONO SEGNARE. ITALIANO RESTI MA DOPO 3 ANNI DEVE DECIDERE I GIOCATORI"

16.03.2024 15:45 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
PRANDELLI A RFV: "VANNO SEMPRE FISSATI GLI OBIETTIVI. ATTACCANTI GENEROSI? NO GRAZIE, DEVONO SEGNARE. ITALIANO RESTI MA DOPO 3 ANNI DEVE DECIDERE I GIOCATORI"
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© foto di Federico De Luca

L'ex ct e tecnico della Fiorentina e dell'Atalanta Cesare Prandelli è intervenuto a Radio FirenzeViola durante "Firenze in campo" per parlare dell'attualità viola e non solo.

Come ha visto le italiane in Europa? "Champions a parte, le nostre squadre a livello europeo si stanno comportando bene, sono attrezzate e vogliono arrivare in fondo, il nostro calcio è migliorato. Poi il calcio è sempre in evoluzione ma al di là del modulo di gioco devi saper valorizzare ed esaltare le caratteristiche dei calciatori. In Europa League e Conference ci siamo e spero di vedere queste squadre in finale".

Dove l'Atalanta ha trovato in continuità in Europa? "Parlano gli anni di storia, è una società seria ed attenta, l'allenatore è sempre protetto poi Gasperini ha dato continuità anche cambiando il suo modo di giocare, alcune partite le ha giocate anche senza punta ridistribuendo le reti tra altre tre mezze punte ed ha fatto un piano di recupero su Scamacca. E i tifosi sono una parte integrante. Come la Fiorentina, vogliono imporre il loro modo di giocare e la differenza potrebbero farla le individualità".

La Fiorentina è in crescita? "All'inizio della stagione ho pensato potesse ambire alla Champions, anche con il quinto posto, poi ha avuto un momento di difficoltà di risultati ma da un punto di vista di gioco e del percorso, questo triennio di Italiano è senza dubbio positivo".

Cosa pensa di Beltran? "A me piace molto ma i sudamericani sono abituati a fare gli attaccanti e non fare altro lavoro, fare gol è il loro regno però lui si sta adattando bene. Non mi riferisco alla Fiorentina in particolare, però chi fa molto possesso palla penalizza gli attaccanti, non a caso anche a livello giovanile abbiamo molti centrocampisti e  mancano gli attaccanti. Abbiamo preferito la moda di costruire e palleggiare e gli attaccanti vanno in difficoltà e quindi bisognerebbe trovare un equilibrio".

Firenze non ha risposto ai cinque posti? "Non ti so rispondere ma alla fine l'obiettivo è quello di raggiungere il traguardo prefissato che se è quello del bel gioco non basta. Il tifoso viola non si accontenta e giustamente pretende, i calciatori escono sempre avendo dato tutto. E' che spesso non vengono fissati gli obiettivi, a me dicevano "hai una squadra attrezzata per il quarto posto" e dovevo arrivare quarto. Allora devo magari togliere qualcosa a me stesso ma metto nella mentalità della squadra la vittoria. Le squadre che giocano sul possesso palla perdono l'obiettivo primario che è la vittoria. Come ha fatto il Bologna ad Empoli che ha lasciato perdere le triangolazioni e poi ha vinto. Bisogna accontentarsi del bel gioco e del possesso palla? Ma noi abbiamo avuto sempre in testa di vincere".

Per l'Italia Spalletti cosa farà? "Gli auguro tutto il bene possibile ma lui è un istrione e si inventa sempre qualcosa. Nei discorsi mi sembra punti anche al senso di appartenenza, lui mi piace molto. Ma nell'affrontare l'Europeo penso che voglia puntare certo alle trame di gioco pur sapendo però che alla fine bisogna vincere".

Perché è difficile trovare un attaccante viola? "Io ho avuto la fortuna di avere Mutu, Toni, Adriano, Dusan... Se l'attaccante ha certe caratteristiche non gliele puoi togliere. Ma l'attaccante per me non deve essere generoso ed andare sull'esterno, è una cosa che mi fa impazzire, ma poi dipende dal gioco e da quello che cerchi. In questi anni la squadra ha proposto cose molto interessanti ma devi dire che caratteristiche deve avere l'attaccante che vuoi. Io a Toni ho detto subito che non doveva andare sull'esterno ma doveva essere lì in mezzo a finalizzare l'azione"

Cosa augurare alla Fiorentina ora? "La società cioè Commisso ha avuto le idee precise fin dall'inizio, con il centro sportivo più bello d'Europa e la solidità economica. Ora bisogna capire cosa vogliamo fare in più visto che questa società ne ha le potenzialità. Il Viola Park è un fiore all'occhiello e ha ragione quando dice che vorrebbe uguaglianza economica all'inizio di una stagione ma questa società è solida ed ha un futuro, i tifosi devono essere tranquilli"

Italiano resta? Penso di sì, assolutamente. Le premesse ci sono ma dopo tre anni l'allenatore deve avere la capacità di determinare le scelte sui giocatori che ci sono".