BORJA VALERO, La strana storia di una crisi normale

Che la Fiorentina giocasse bene o male, che Montella facesse scelte giuste o sbagliate, che il Franchi fosse gremito o semi vuoto, una sola era la certezza in questi ultimi due anni: Borja Valero Iglesias. Nel peggiore dei casi per lo spagnolo c’era il 6 politico. Sempre presente, con sacrificio e classe da vendere. Borja era l’ancora a cui Montella & Co. si aggrappavano nei momenti di difficoltà.
Quasi un figlio adottivo per Firenze: dall’inno viola cantato dal figlio Alvaro, fino all’ecografia della pancia di Rocìo che aspetta Lucia. Un legame unico e indissolubile, che non sembra logorarsi neanche nel primo e, se vogliamo normale, momento di flessione. L’unione fa la forza. E allora tutti intorno a Borja, per tornare, insieme, a sognare in grande.
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