BADELJ E LE CASSE VUOTE (PER ORA) DI MILANO

Tante voci, mille illazioni ma - per il momento - nessuna novità concreta. Un po’ come l’arcinota storiella della bella di Campiglia, quella che “tutti la vogliono ma nessuno se la piglia”. È questa la sensazione che si continua a respirare da qualche giorno attorno al futuro di Milan Badelj, giocatore che la Fiorentina ritiene (a parole) incedibile ma che a fronte di un’offerta di livello nel corso del mercato di gennaio potrebbe anche cambiare casacca. Il club viola infatti al momento non è intenzionato ad affrontare il capitolo relativo al rinnovo del centrocampista croato (che si svincolerà a parametro 0 nel giugno 2018) ed attende semmai di capire se e quando potranno arrivare offerte sul conto di Badelj, che a dispetto delle frequenti uscite del proprio manager ha preferito sempre restare in religioso silenzio.

Anche perché, andando a sondare un po’ il terreno di quelle che potrebbero essere le principali squadre interessate al centrocampista, la situazione non è particolarmente rosea. Il Milan è in perenne attesa di un closing che sembra sempre più ogni giorno una chimera (ed i 100 milioni di euro versati di recente dai cinesi non saranno in ogni caso destinati al mercato) mentre l’Inter pare aver già fatto la sua scelta puntando tutte le sue fiches su Lucas Leiva, che arriverà comunque in prestito e con una cospicua parte d’ingaggio pagata dal Liverpool. Le casse, insomma, non sono poi così piene.

E di denaro fresco per la Fiorentina sul conto di Badelj non sembra essercene molto a disposizione ad oggi. Secondo quanto raccolto da Firenzeviola.it, del resto, lo stesso manager del giocatore, Joksimovic, non è stato ancora direttamente contattato dai due club, segno evidente che tutto procede a rilento, ma continua in ogni caso a confidare che dal 4 gennaio in poi qualcosa possa accadere. Soprattutto, ipotizziamo, in casa Milan, dove la cessione di Luiz Adriano potrebbe portare denari freschi da investire. E regalare, di fatto, un inverno tormentato ai tifosi viola.