SFOGHI GIOVANILI

27.09.2013 01:42 di  Stefano Borgi  Twitter:    vedi letture
SFOGHI GIOVANILI

Avete presente una bella ragazza con l'acne? Ecco, questa è stata la Fiorentina di San Siro. Perfetta, sfrontata, sicura di sè per 70 minuti, poi all'improvviso la magagna... quell'imperfezione che ti fa dire: "E' stato bello, però ci rivediamo l'estate prossima. Ok?"  Che significa? E' semplice, la Fiorentina non è pronta per vivere una storia importante. Magari con lo scudetto. Per la Champions... lo scopriremo solo giocando. Ma andiamo con ordine: tutto è girato al 69', quando si è manifestato il primo sfogo giovanile: Montella vede Rossi un pò stanco (Pepito dirà nel dopo-partita di essere stanco come gli altri) e lo cambia con Ilicic. A quel punto la Fiorentina era priva di Pizarro, Gomez, Cuadrado, Pasqual (uscito alla mezz'ora per stiramento) e appunto Giuseppe Rossi. I quattro "top-player", più il capitano. Troppo, anche per una squadra come quella viola che fa del gioco, del metodo (e non del modulo, come piace dire a Montella) la propria forza. La propria peculiarità. Aggiungete che i vice top-player Aquilani e Borja Valero non erano nella loro giornata migliore. Gonzalo, da parte sua, giocava a nascondino... ed il gioco è fatto. Qualcuno si chiederà: perchè Montella ha tolto Giuseppe Rossi? Perchè ha tolto l'uomo decisivo, colui che aveva portato in vantaggio i viola (seppur su rigore), l'elemento di maggior classe, l'unico spauracchio per una difesa interista incerta e ripiegata su se stessa? Difficile dirlo, fatto sta che da quel momento la Fiorentina è sparita dal campo. Tre minuti e arriva il pareggio di Cambiasso (dopo una palla persa maldestramente da Aquilani a centrocampo). Ancora 11 minuti e Jonathan realizza il gol del 2-1, portando in vantaggio i nerazzurri.

SFOGO GIOVANILE N°2 - Quante volte abbiamo detto che la Fiorentina è corta in difesa? Di centimetri, innanzitutto. E poi come numero di giocatori, come esperienza, cattiveria, il famoso mestiere che risolve situazioni pericolose. Come le mischie, per esempio... Fateci caso: il pareggio di Cambiasso nasce da un calcio d'angolo, Neto esce male (di lui parleremo dopo), Tomovic rinvia a campanile in mezzo all'area. A quel punto ci vorrebbe uno che salta, che sgomita, che "libera" l'area (come si dice in gergo). Niente da fare: la palla arriva a Cambiasso che ha il tempo di stoppare di petto e colpire di sinistro, mentre tre difensori viola (e dico tre!) stanno a guardare. Nessuno che si curi di spostare il centrocampista argentino, magari disturbarlo, fargli perdere l'equilibrio. Con altre caratteristiche ci è sembrato di rivedere il gol del Cagliari: cross di Ibarbo, Pinilla che stacca da solo e nessun difensore viola che lo disturbi, che provi ad ostacolarlo. Altro che sfogo di gioventù, questo è un vero e proprio suicidio sportivo. Che con quello contro il Cagliari fanno 5 punti persi (guarda caso la distanza tra noi e la Roma capolista).

SFOGO GIOVANILE N°3 - Parliamo di Neto e Mati Fernandez. L'uscita del brasiliano sul pareggio interista grida vendetta, ed azzera quanto di buono fatto a Genova e Bergamo. Intendiamoci, il suo errore non è da matita blù, però è l'ennesima dimostrazione che il ragazzo non è capace di "coprire" l'errore di un suo difensore. E con una difesa "allegra" come quella viola, con un centrocampo che offende e non difende come quello gigliato, un portiere che ci mette una pezza ogni tanto ci vorrebbe. Eccome... Con lui, e più di lui, citiamo Mati Fernandez. Il suo (non) intervento su Jonathan è degno delle "Orsoline". La sua marcatura "morbida" (eufemismo) sull'esterno brasiliano è da censura, da inquisizione, certamente non da squadra che vuol vincere lo scudetto. Il problema è che Mati non è più un giovane novizio, facile all'emozione, all'errore dovuto all'inesperienza. Mati ha 27 anni, è al secondo anno in maglia viola. Ed ancora non fornisce le giuste garanzie: in attacco ed in difesa. Detto questo la Fiorentina esce dalla Scala del calcio a testa alta, dopo aver disputato 70 minuti da protagonista. Sopratutto non si regala ai nerazzurri gente come Gomez, Cuadrado, Pizarro... fino a Pasqual infortunato, e Giuseppe Rossi sostituito. Non è pronta la Fiorentina, anche se gli sfoghi giovanili (lo dice la parola) non durano per sempre.