T.LORETO, Quando Baggio tornò a Firenze

Scriveteci all'indirizzo mail: redazione@firenzeviola.it tutti i racconti (con foto o video) delle partite al "Franchi" contro la Juve che non dimenticherete mai. I migliori pezzi saranno pubblicati da qui a venerdì sulle nostre pagine.
02.12.2014 00:00 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
T.LORETO, Quando Baggio tornò a Firenze
FirenzeViola.it
© foto di Andrea Pasquinucci

Il ricordo di Tommaso Loreto, giornalista dal 2006, di Fiorentina-Juventus 1-0 del 07/04/1991. Da poco avevo realizzato quanto potesse essere irresistibile la passione per questi colori. Dopo infinite battaglie dettate dalla giovane età, ero riuscito a convincere e tranquillizzare tutta la famiglia (ai tempi, andare in Curva, poteva quasi sembrare pericoloso) realizzando il sogno di andarmene in Curva Fiesole con gli amici e abbandonando il posto vicino a mio padre, in Maratona, nel quale avevo seguito le mie prime stagioni da tifoso. La stagione 1990/1991 fu la prima che trascorsi in Fiesole, ed è facile immaginare come avevo vissuto quel recente addio a Roberto Baggio. Mi accorsi, molto in fretta, di quanto la passione per il calcio potesse anche andare oltre, d'altronde mi ero ritrovato qualche mese prima a osservare da vicino le contestazioni (quelle sì che erano tali...) per la sua cessione, in un bollente pomeriggio in Piazza Savonarola. Sapevo che il suo ritorno a Firenze (per me che continuavo a venerarlo nonostante tutto) sarebbe stato qualcosa di indimenticabile. E' che non sapevo se sarebbe stato bello o brutto. E quella partita non arrivava mai. Una settimana senza fine, fatta probabilmente da ore di 90 minuti per dare un ulteriore tocco di drammaturgia. Tutto mi aspettavo, però, fuorchè una roba del genere. Fuser e la punizione del primo tempo (sotto la Ferrovia) con un volo d'angelo tra un gradone e l'altro, che era il minimo per un ragazzino come il sottoscritto. E poi il rigore per la Juve, la rabbia, De Agostini e non Roby (con la y, perchè sottolineava l'affetto e la fragilità del campione e del sentimento) sul dischetto, il volo di Mareggini (sempre sotto la Ferrovia) e ancora un altro tuffo sopra qualche testa saltellante per non so quanti gradoni. Nel mezzo di una Fiesole impazzita di gioia. Tutto sublimato dalla sciarpa raccolta da Roby mentre usciva dal campo. Commozione che solo un altro 10 portoghese avrebbe saputo ricreare in quello stadio. Attimi che ancora oggi posso rivivere soltanto chiudendo gli occhi. Un gesto, quello di Roby, a ricordare a tutti che il pallone dei ricchi aveva potuto allontanarlo da Firenze, ma non cancellare il suo rapporto con la gente. Quella sciarpa raccolta mi fece capire tutto. Mi rese felice come e quanto quell'1-0 da favola. Mi fece capire, che Baggio sarebbe rimasto, per sempre, nell'Olimpo. Uno dei più grandi al di là della maglia indossata. E che, soprattutto, Fiorentina-Juventus non sarebbe mai stata una gara come le altre. 

LEGGI ANCHE: SPECIALE FV: UN PATRIMONIO CHIAMATO FIORENTINA-JUVENTUS