CANDELINE SULLA TORTA
Non si sente neanche il caldo pazzesco che avvolge la nostra città, tutti presi dal vortice Fiorentina che ci sta avvolgendo. Ma cosa succede, ci stiamo svegliando dall’apatia che ci aveva tormentato e ci stiamo innamorando di nuovo della Viola? I discorsi lasciano il tempo che trovano, le promesse ci erano state fatte altre volte ma adesso stanno arrivando i fatti. Sono scoccati i dieci anni di presidenza Della Valle e sta veramente nascendo una nuova squadra. Gli ultimi arrivi, Gonzalo Rodriguez e Borja Valero, sono regali splendidi per festeggiare questa data.
Lo spagnolo era stato “avvistato” anche a gennaio ma, complice forse la retrocessione del Villarreal, lo ritroviamo in viola solo adesso. Bene così, meglio arrivare nel momento della rinascita che non nel tritacarne dello scorso campionato.
Volevamo uno stravolgimento completo del parco giocatori e ci siamo quasi.
El Hamdaoui, Roncaglia, Viviano, Della Rocca, Cuadrado, Fernandez, Valero e Rodriguez sono otto “candeline” che abbelliscono la torta dei festeggiamenti. Se ad essi si aggiungerà, come pare, Aquilani e una punta vera, faranno dieci novità a coronamento numerico, ma anche di sostanza, di questo avvenimento, della ricorrenza decennale.
Oggi ci saranno i festeggiamenti a Moena e, presente lo stesso ADV, sarà presentata quella che ormai è “quasi” una squadra che attizza. Una multinazionale di buoni calciatori per creare un buon team sul quale Montella potrà plasmare la nostra Fiorentina.
Io faccio parte degli scettici, di quelli che pensavano che anche stavolta non sarebbe successo niente di rilevante (due anni come quelli passati, sono difficili da dimenticare) ma provo nuovamente quella smania piacevole di rivedere presto i “miei uomini” all’opera. C’è curiosità ma, di nuovo, anche entusiasmo.
Ci era stata promessa qualità, e sta arrivando, ci era stata assicurata fiorentinità, ed è arrivata con Emiliano Viviano. Mi si è stampata sul cuore, come il suo giglio tatuato, la frase che ha detto in conferenza stampa: “maggior denaro non mi cambia la vita, la maglia viola si”. Ho trovato anche l’altra componente che voleva il nostro Presidente: la motivazione. Il portierone nostro la sbandiera con schietta sincerità e anche i nuovi acquisti paiono felici di far parte di questa nuova avventura (non voglio dire progetto perché non mi pare ci abbia portato mai particolarmente bene). Ad essere realisti, tutti al loro arrivo dicono frasi opportuniste e di circostanza (Ibrahimovic docet) ma stavolta voglio crederci. In questa ottica sarebbe bene capire come la pensa Aquilani, visto che lo scorso anno non ha accettato la nostra maglia e i dolori di pancia si spera siano un film da non rivedere. A proposito, come si sentirà Jovetic adesso che la squadra intorno a lui prende forma? Ci dirà qualcosa stasera?
La Signora in viola