DIEGO? PEGGIO DI ARISA...
Non era questa la risposta che aspettavamo in questi giorni. Non volevamo sentirci ripetere la “tiritera” sul bon ton del tifoso, sui cattivi che infestano il calcio. E comunque, cosa ci azzeccava in questo momento ritirare in ballo la storia sui “fessi” che distruggono il gioco del pallone?
Il nostro Patron Diego Della Valle sarà stato turbato dai fischi all’inno nazionale a Napoli? Su questo io ho una opinione forse più adatta ad Amici di Maria De Filippi che non ad un commento patriottico: la contestazione della tifoseria, alla finale di Coppa Italia, era rivolta alla pessima esibizione di Arisa che ha cantato malissimo!
Gli saranno ribollite le chiare su tutti i mugugni, ma anche le male parole e gli sputi, che quest’anno hanno fatto da corollario alla delusione viola? Un po’ a scoppio ritardato, verrebbe da dire, anche se c’è una base di verità (solo sui modi, non sulla sostanza perché non contestare sarebbe stato impossibile).
Allora perché alla scadenza del temine, posto dal fratello Andrea per la definizione dello staff dirigenziale e tecnico, il Capo riconosciuto della famiglia fa questa esternazione: “ha senso investire ancora nel calcio”?
Va bene che ADV “ragiona col cuore” ma in questo caso sembra venire sbugiardato da Don Diego. Lui sbandiera rifondazioni e voglia di tornare protagonisti nel campionato e l’altro frena. Ritornano alla mente, e quasi rimbombano nelle nostre orecchie, le notizie che vogliono la Fiorentina in vendita, ormai da anni, anche se la possibilità è molto difficile da realizzarsi e non perché gli attuali proprietari non lo vogliano, ma perché gli acquirenti non esistono. Gli sceicchi e i Paperon de’ Paperoni, sono impegnati altrove o solo nelle favole.
Poi non possiamo meravigliarci se gli Oriali del caso, rifiutano di venire a Firenze e, dopo questi proclami, credo che l’entusiasmo dei pretendenti sarà alle stelle.
Si costruisce o si smantella? Però caro DDV, qualsiasi sia la vostra reale intenzione, evitate di nascondervi dietro un dito, evitate le solite scuse sui tifosi o, all’occorrenza, sullo cittadella che mai si farà.
Il fiorentino non ama essere preso per il “naso” ed avrebbe una immensa voglia di innamorarsi di nuovo di una Fiorentina pimpante e motivata, di una squadra che ci faccia divertire, di una squadra simpatica. Se questi sono i presupposti, stiamo andando di nuovo nella direzione sbagliata. Che torni a parlare a Firenze il nostro Patron e non a Milano o a Tokio, torni a metterci la faccia e ci presenti lui, casomai, il nuovo direttore sportivo e il nuovo allenatore. Di quelli abbiamo bisogno, di altri dubbi ne facciamo volentieri a meno.
La Signora in viola