UN PO' DI DIGNITA'... FINALMENTE
"Sarà casuale, ma i due calciatori più arrabbiati dopo il tracollo con la Juventus, Montolivo e Natali, sono stati anche quelli più determinanti ieri nella partita della Fiorentina contro il Genoa. Dalle lacrime dell’ex capitano, all’esultanza per il pareggio raggiunto; dalla furia del centrale negli spogliatoi del Franchi, all’incornata che ci ha consentito il momentaneo vantaggio.
Strano che ambedue abbiamo segnato, ma anche fatto segnare i genoani.
Montolivo si è perso Belluschi che ha fatto gol di testa, lui alto un metro e molto poco, aprendo per la Viola il baratro di uno scenario visto troppe volte quest’anno. Pochi minuti dopo, però, compensa l’errore ribattendo in rete la palla dell’1-1.
“Babbo Natali”, insieme ai suoi compagni di reparto, si fa beffare da Palacio ad un minuto dalla fine di una gara che pareva già vinta.
Entrambi in partenza, probabilmente anche verso lo stesso club, ma dai quali sono comunque arrivati segnali di vita: dalla rabbia del post “nottata dell’infamia”, all’impegno contro il Genoa in quello che rischiava di essere un match terribile. Come si dice spesso, prima del fischio iniziale avremmo firmato per il pareggio, ma al fischio finale resta il rammarico di non avere concretizzato le varie azioni da gol prodotte.
Sbagliano Amauri, Marchionni, Vargas e Lazzari davanti alla porta e fanno svanire il miraggio dei 3 punti. C’è comunque meno delusione perché la Fiorentina ha giocato meglio, niente di trascendentale ma “segnali di calcio” si sono intravisti.
Nonostante l’astinenza da gol, non mi è dispiaciuto Amauri (bravo Frey su di lui dopo pochi minuti, ma che sfigato il nostro attaccante!) come mi ha piacevolmente stupito la prova di Marchionni che a Marassi sembrava riassumere in se stesso la storia della Viola: non gioca da due anni, solo sporadiche apparizioni e ieri, dopo sofferenze, umiliazioni e ritiri, affronta e sfida “il mondo” per risollevarsi dalle sabbie del fondo classifica e lo fa benino.
Grandi alternative comunque non ci sono. “Si fa come le monache del lapo, si scoprono il c… (sedere) per coprirsi il capo” dice un vecchio adagio, che equivale a quanto asserisce Delio Rossi e cioè che la coperta è sempre corta. Ma questo è un problema che dovrà risolvere il nuovo DS e il nuovo assetto societario.
Dopo questi giorni di mare, i nostri torneranno a casa, in una Firenze ancora imbronciata e vigile su tutto quello che gira (quelle si fermeranno solo a salvezza raggiunta!) intorno alla sua squadra. Cominciamo quindi col riprendersi la dignità e la vittoria tra le mura amiche, affrontando il Chievo con la determinazione necessaria perché domenica 1 Aprile non si accettano scherzi.
La Signora in viola