BENASSI IN, PORRACCHIO OUT COME ALLENATORE DEI PORTIERI: MOTIVI E RETROSCENA
Massimiliano Benassi in, Angelo Porracchio out. Il cambio come allenatore dei portieri è arrivato improvviso dopo la gara di Lecce e alla vigilia di una partita importante come quella con l'Inter sabato. Ieri l'ormai ex viola (anche se manca l'ufficialità dell'addio) ha svuotato l'armadietto ed ha lasciato il centro sportivo proprio mentre iniziava l'allenamento. Qualche ora più tardi arrivava, sempre al centro sportivo, Massimiliano Benassi, preparatore dei portieri della Primavera, accompagnato da Alberto Aquilani (che avrà un nuovo preparatore, Matteo Testi), scortati dal responsabile del settore giovanile Angeloni, per l'investitura a successore dello stesso Porracchio, avallata da Italiano stesso.
Un fulmine a ciel sereno? In realtà sembra che divergenze con la società ma soprattutto con l'allenatore ci fossero da tempo e chi era abituato a vedere sorridere Porracchio, un vero e proprio guascone, si era già accorto che quel sorriso ultimamente era venuto meno. Difficile dire se essere stato affiancato da Antonio Rosati sia stato positivo per lui. Diventato più taciturno fuori, le sue sensazioni erano affidate ai social dove metteva massime di vita e di "sudore" taggando i suoi portieri e contava i clean sheat ottenuti dal portiere viola di turno. Siciliano classe 84 ha seguito Italiano lo scorso anno dopo le esperienze di Trapani e Spezia, come preparatore più giovane del campionato, laureatosi a Coverciano con 110 e lode.
Massimiliano Benassi, che già oggi lo ha sostituito in allenamento, arriva dal settore giovanile della Fiorentina dove è approdato nel 2021 dopo l'esordio in quel ruolo nell'Arezzo visto che nel 2019 ha preso il patentino a Coverciano. Come portiere ha chiuso la sua carriera proprio in Toscana, al Montevarchi. Prima di allora esperienze nel Perugia e soprattutto a Lecce, dove è stato anche compagno di squadra di Antonio Rosati. Sul ruolo del portiere in una vecchia intervista a TMW disse: "Prima di tutto il portiere deve fare il portiere, altrimenti cambiamo le cose. Normale che con il gioco di tanti allenatori vengano portati a giocare molto coi piedi, per statistica toccano più pallone con i piedi che con le mani. Soprattutto i giovani sono portati a farlo, ma bisogna capire se uno è bravo nella gestione della palla o nel rinvio, due cose molto diverse. Quello che sta cambiando, è che prima sembrava giocasse da solo, ora è più con la squadra. Ecco perché il preparatore è fondamentale: deve sapere se la difesa è bassa o alta, se servono lanci lunghi...".