FIORINI A FV, IL VIOLA SECONDA PELLE. TRA CINQUE ANNI? CON CASTROVILLI. BIGICA MAESTRO
Dieci anni nello stesso settore giovanile, con quella maglia viola addosso tutti i santi i giorni, non sono certo uno scherzo. A maggior ragione se sei fiorentino, vedi il tuo esordio al Franchi come una ragione di vita e ti hanno abituato a indossare quasi sempre la fascia di capitano. Eppure per Mattia Fiorini quella di diventare un giorno uno dei punti fermi della Fiorentina che verrà non è un obiettivo che lo spaventa più di tanto. Visto che ormai si è lasciato alle spalle i mille sacrifici fatti tra i campi del Barco e della Trave ed è diventato un giocatore imprescindibile per la Primavera di Emiliano Bigica. Le qualità del resto non gli mancano: piede educato, intensità e tante geometrie, come si impone a un regista cresciuto nel mito di Andrea Pirlo ma con la passione per Frenkie de Jong.
Mattia, Moena le ha dato la possibilità di farsi conoscere bene ai tifosi: ma chi è in realtà Fiorini?
“Sono un ragazzo che è cresciuto per dieci anni alla Fiorentina e che ha avuto come primo obiettivo quello di arrivare in Primavera fin dai Pulcini. Adesso che ci sono riuscito ovviamente mi alleno con il pensiero un giorno di arrivare a giocare allo stadio Franchi. So si essermi avvicinato molto a questo obiettivo e ora darò il massimo per centrarlo”.
Lei è fiorentino e tifoso viola, un’accoppiata vincente: immaginiamo che quella maglia le pesi il doppio…
“Indossando fin da piccolo la fascia di capitano, sento molto la responsabilità di quello che è il mio ruolo (quest’anno in Primavera il capitano è Simonti, ndr). Ma non nascondo che è un onere che fa piacere perché rappresentare la squadra che fin da bambino tifavo dai gradoni dello stadio è un orgoglio. La Fiorentina è vita. Punto”.
Due anni fa lei poteva già essere aggregato alla prima squadra per il ritiro: è vero?
“Lessi anche io questa notizia sul web con molto interesse ma purtroppo non c’è mai stato nulla di concreto. Tuttavia, il fatto che se ne parlasse mi ha fatto piacere”.
Per lei quello attuale è il secondo anno in Primavera: vede le sue responsabilità aumentate?
“Certo, ma già la scorsa stagione è stata per me molto importante anche se non ho giocato molto. Sono cresciuto sotto tanti punti vista, soprattutto quello mentale: non giocare, lo ammetto, è faticoso però aiuta a maturare. Quest’anno sto avendo maggiore continuità e l’obiettivo è quello di dare sempre il massimo per farmi vedere e dare una mano alla mia squadra. La Primavera è una vetrina importante e sto cercando tutte le settimane di aggiungere qualcosa in più a quello che è il mio bagaglio tecnico”.
Lei ricopre il ruolo che aveva Bigica quando giocava: ha un occhio di riguardo per lei?
“Tutti i giorni il mister cerca sempre di aiutarmi: questa cosa si nota. Mi sprona a fare bene e a migliorare i miei difetti. Sono contento perché ci tiene. Mi piace molto giocare davanti alla difesa, anche se ho ricoperto in passato anche il ruolo di interno di centrocampo ma credo che il top per me sia quello di toccare più palloni possibile”.
Ci parli del Fiorini extra campo: cosa le piace fare quando non è sul rettangolo verde?
“Ho già acquistato Fifa 20 e nel tempo libero mi diletto facendo le partite alla play. Quando posso esco anche con gli amici e i compagni di squadra: per fortuna formiamo un bel gruppo anche extra campo con tanti dei ragazzi con cui sono cresciuto nel settore giovanile”.
La vediamo spesso con le cuffie alle orecchie: cosa ascolta?
“Mi piace molto la musica reggaeton e latina. Mi aiuta a rilassarmi”.
Ci tolga una curiosità: è più forte lei o suo fratello Cosimo, che gioca negli Under-14 viola?
“Cosimo è davvero forte (ride, ndr). Mi piace molto, cresce bene: è un difensore centrale con un bel piede mancino e secondo me può fare un bel percorso. Ovviamente deve stare con i piedi per terra e lavorare ogni giorno per migliorarsi ma spero che riesca ad arrivare dove sono arrivato io. Anzi, mi auguro che faccia meglio”.
Quindi dopo i fratelli Chiesa ci sono in rampa di lancio i fratelli Fiorini?
“Eh magari, sarebbe un bel sogno”.
Lei ha una tifosa speciale, la sua fidanzata: la segue sempre al Bozzi?
“Benedetta è un punto di riferimento per me. Mi sta vicino sia nei momenti di difficoltà che in quelli di gioia e per questo faccio molto riferimento a lei. Sì, lei non manca mai: quando giochiamo in casa lei c’è sempre per vedermi”.
Se potesse scegliere tra tornare ad indossare la fascia di capitano e andare in Nazionale cosa sceglierebbe?
“La fascia è sempre un orgoglio ma siccome non sono riuscito di recente a vestire la maglia azzurra sceglierei sicuramente di andare a giocare con l’Italia. Purtroppo anche se è sempre stato un mio obiettivo, non la centro da un po’ di tempo e quindi quest’anno che ho la possibilità di giocare con continuità spero di guadagnarmela”.
Cosa è cambiato rispetto alla Primavera dello scorso anno?
“Il gruppo attuale è molto più italiano per cui c’è più affiatamento rispetto alla scorsa stagione, visto che come dicevo tanti hanno fatto lo stesso mio percorso. Ciò non toglie che questa sia una Primavera forte almeno come quella dell’anno scorso: secondo me possiamo toglierci tante soddisfazioni a partire dalla Supercoppa che siamo chiamati a conquistare per dare seguito alla vittoria della Coppa Italia”.
Ci dice qualcosa su Duncan?
“Bobby è un bravissimo giocatore, si è visto subito in queste prime partite: fuori dal campo è molto tranquillo, riesce a far gruppo anche se per il momento parla solo in inglese. Ma quando vuole farsi capire, ci riesce senza problemi: speriamo di farlo integrare il prima possibile in gruppo”.
Per un ragazzo che, come lei, ha alle spalle dieci anni di vivaio alla Fiorentina cosa vuol dire vedere Castrovilli che segna a San Siro, Chiesa che dà spettacolo o anche i semplici esordi di Sottil e Ranieri?
“Che sono un privilegiato ad essere a Firenze. Perché penso che pochi altri club come il mio abbiano dato in questi anni l’opportunità ai propri giovani di giocare in prima squadra. I ragazzi che lei ha citato erano giocatori come noi, che hanno giocato sui nostri stessi campi. I loro esempi fanno capire come lavorando quotidianamente un giorno si possa arrivare a coronare i propri sogni: sono uno stimolo ulteriore a fare meglio”.
Chiuda gli occhi adesso: dove si vede Mattia Fiorini tra cinque anni?
“Dentro il Franchi a giocare in prima squadra. Quello è il mio obiettivo da sempre per cui spero di essere lì. Magari accanto a Castrovilli, che ho preso pure al Fantacalcio…”