P. VECCHIO, NARDELLA: "FRANCHI NON SI PUÒ CEDERE". PESSINA: "COPRIRLO OK, DEMOLIRLO NO"
Direttamente dalla sala Cosimo I di Palazzo Vecchio, il sindaco di Firenze Dario Nardella ed il Soprintendente Andrea Pessina hanno parlato della questione relativa ad un eventuale restyling dello stadio Franchi. Queste le parole dei protagonisti:
Dario Nardella: "Abbiamo concordato con il Soprintentende Pessina di definire il vincolo di interesse culturale: il Franchi è considerato unanimemente un monumento nazionale per il suo pregio artistico e architettonico e per trasparenza e comunicazione alla cittadinanza è opportuno tracciare questo elemento di chiarezza sul livello di tutela che questo stadio merita. Ci sono dei margini di riqualificazione ma questi devono essere compatibili con i vincoli di tutela. Se è vero che Firenze merita uno stadio nuovo, dobbiamo anche renderci conto che cosa dobbiamo fare del Franchi. Lo stadio Franchi non potrà mai essere di proprietà di un club ma può essere dato solo in concessione. Se una società vuole un impianto di proprietà va per forza costruito nuovo. I beni del demanio non sono alienabili. È mia ferma intenzione di aprire una discussione in città e a livello nazionale su come si può migliorare la fruizione di questo stadio, fermo restando che la nostra idea è quella di realizzare uno stadio nuovo: la priorità è quella di mantenere la finalità sportiva di questo impianto ma non è detto che si debba restare limitato al calcio, visto che è stato sfruttato anche per aspetti versatili: concerti, visita del Papa, gare di atletica e di rugby. Io non ho paura di confrontarmi su questo tema. Nel mese di febbraio apriremo un forum diviso in due parti: la prima dedicata ai massimi esperti di architettura, urbanistica e sport a confrontarsi sullo stadio. Inviterò anche il ministro dei Beni culturali. La seconda parte del coinvolgimento vedrà interessata tutta la cittadinanza. Noi spendiamo ogni anno 300-400.000 euro di manutenzione per lo stadio. Lo stadio nuovo? Si farà, noi continuiamo a lavorare".
Andrea Pessina: "Quando a settembre il presidente Commisso è venuto a illustrarci il progetto dell'architetto Casamonti è partita un'analisi per studiare il Franchi per datare le varie migliorie che sono state fatte nel corso dei decenni, la più importante delle quali riguarda quella dei Mondiali del 1990. Le ricerche hanno confermato il grandissimo interesse del Franchi e la sua importanza a livello architettonico italiano e mondiale. Una rilevanza che è data dalla forte carica di innovazione che lo stadio Franchi portò soprattutto nel modo di plasmare il cemento armato. Non è possibile demolirlo né in modo massiccio né in modo parziale. Il fatto che si vada verso un vincolo del Franchi non vuol dire che lo stadio sia intoccabile: può essere toccato ma il loro progetto deve essere autorizzato dalla Soprintendenza, devono essere fatte delle aggiunte per venire incontro alle nuove esigenze di concepire il calcio: niente demolizioni, ma sì alle estensioni. Siamo favorevoli alla copertura dello stadio ma tutto dipende dalla qualità del progetto che ci viene proposto. Ad oggi in Soprintendenza non c'è alcun tipo di progetto in attesa di una risposta formale: l'unico incontro che c'è stato è quello di settembre con Commisso e Nardella, ma non ci sono stati presentati informalmente altri progetti di restyling del Franchi. Lo dico perché sento dire che la Soprintendenza è contraria allo stadio Franchi: noi siamo contrari all'abbattimento del 40% dello stadio ma siamo pronti ad analizzare qualsiasi altro tipo di progetto. Da parte nostra ci auguriamo che il Franchi continui ad assolvere alla sua funzione, se non si potesse più utilizzare questa struttura sarebbe un peccato per tutta la città".
Spazio adesso alle domande:
Per Pessina: cosa si può abbattere del Franchi?
"Nel decreto di vincolo non c'è scritto cosa si può fare e cosa non si può fare poi dipende dal progettista cosa si può fare. Io posso rispondere solo davanti al progetto. Sacrifici minimi devono essere previsti per poter garantire al Franchi per restare in efficienza ma un conto è dire abbattere un pilone e un altro è abbattere le curve. Non conosco materiali che durano in eterno".
Per Pessina: perché lo stadio non può essere alienato?
"Da tempo l'alienazione dei beni culturali è possibile, solo in alcuni casi viene esclusa: ci sono una serie di limiti e si può fare a patto che ci sia una valorizzazione del monumento".
Per Pessina: chi deve presentare altri progetti?
"A noi non sono stati illustrati progetti: deve essere la proprietà a presentarli oppure la Fiorentina, facendolo sapere alla proprietà, cioè il comune".