UNA CABINA (DI REGIA) PER DUE
La vittoria di ieri sera a Edimburgo ha regalato alla Fiorentina una bella boccata d’ossigeno e, oltre a far sperare di aver trovato quella tanto cercata continuità, ha permesso di vedere al futuro del girone con tutt’altra serenità. Oltre al ritorno al gol di Luka Jovic e ad una squadra molto più propositiva, la sfida di ieri sera ci ha regalato un’altra importante indicazione.
Nelle ultime due vittorie stagionali, c’è stata infatti una costante: un centrocampo formato da due registi, Amrabat e Mandragora, e una mezzala più offensiva, come Barak contro l’Hellas e Bonaventura contro gli Hearts. Quella che infatti poteva sembrare un’opzione temporanea, dati i due risultati positivi, potrebbe diventare qualcosa di più. Nelle partite in cui i viola sono scesi in campo con questa modifica, i gol segnati sono ben 5 mentre 0 sono quelli subiti: dati molto positivi se si pensa al complicato avvio stagionale che la Fiorentina sta vivendo.
La possibilità di giocare con un doppio play ha dato l’opportunità alla squadra di Italiano di essere meno prevedibile e di avere più fonti di gioco. Il neo arrivato Mandragora, oltre a discrete qualità d’impostazione (caratteristica per la quale era arrivato a Firenze come sostituto di Torreira), ha mostrato buonissime doti d’inserimento, specialità che la rosa viola ha dimostrato fin qui di necessitare. La serata di Edimburgo, nella quale proprio l’ex Torino è stato fra i migliori in campo, ha inoltre mostrato come l’idea di un doppio regista possa portare la squadra a giocare un calcio più verticale, che possa quindi aiutare anche il reparto offensivo nella ricerca del gol.
Insomma, se quella contro il Verona poteva sembrare solo un’idea temporanea, la conferma dell’esperimento tattico in una partita decisiva come quella di Edimburgo, ha mostrato che la variante del doppio regista può essere la soluzione al difficile inizio di stagione di Biraghi e compagni.