LO MONACO A RFV, Bianco è il futuro. Jovic? Per me...
Nel pomeriggio di Radio FirenzeViola, durante la trasmissione "Firenze in campo" ha rilasciato dichiarazioni Pietro Lo Monaco, dirigente sportivo di lungo corso.
Sull'infortunio di Sirigu: "Dispiace. Se dovesse essere un infortunio serio, subirlo in età avanzata porterà certamente a tempi di recupero più lunghi. Non è facile, dispiace per il professionista e l'uomo".
Martinelli potrebbe essere il Donnarumma Viola?
"Il portiere è un ruolo particolare a sé. L'età conta poco in questo ruolo, conta la personalità, la presenza e il modo di tenere la porta. Buffon ha esordito in Serie A a 17 anni facendo subito bene. Martinelli ha grandi prospettive e mi ricorda di quando ero all'Udinese. Avevo presto un ragazzo che giocava al Real Madrid dopo averlo visto in un torneo in Portogallo. Loro si riservarono un diritto di opzione. Poi a loro si fa male il primo e il secondo portiere, così giocò lui: era Casillas, uno dei portieri più forti alò mondo. Si deve avere coraggio. Terracciano è un portiere sicuro, ma ora si deve scatenare la "bestia" Martinelli, è un'opportunità per lui".
Aggiunge: "Si deve abbassare il metro di paragone, non si può ancora considerare giovane un '98".
Come cambia il giudizio di un dirigente quando a stagione in corso cambiano tante cose?
"I cavalli si vedono su un filo di lana. Abbiamo la bruttissima abitudine di giudicare al primo soffio di vento. Le posizioni che sta raggiungendo la Fiorentina denota un ottimo lavoro della dirigenza, del tecnico e della squadra. Conoscevo bene Dodò, non poteva essere quello dei primi mesi. Ha delle lacune, ma è sempre propositivo e ha buona gamba. L'organico è di buon livello, è solo una questione di tempi. Ricordate Batistuta all'inizio? Sembrava non avesse mai giocato a calcio, poi è diventato un grandissimo bomber. Poi gli argentini hanno sempre quel qualcosa in più. La Fiorentina sta dimostrando tutto ora".
Quanto può migliorare ancora Cabral?
"Mi sembra di rivedere la situazione di Terracciano, in continuo ballottaggio. Ma ci deve essere un titolare fisso. Cabral lotta su tutti i palloni e Italiano fa bene a puntare su di lui. Jovic? Vediamo quanto resiste a fare l'alternativa, serve un sistema nervoso abbastanza forte e ho qualche remora in tal senso. In ogni caso è un buon giocatore. Serve puntare sui giovani di grande prospettiva e qualora Jovic avesse delle problematiche la Viola troverà la giusta alternativa".
Ancora: "Avevo visto uno svedese che giocava in B, poi è stato comprato dal Benfica. Certi giocatori vanno visti prima o quelli che hai in casa vanno fatti giocare: serve coraggio. Bianco ad esempio nell'ottica della nazionale può servire, ha qualità di inserimento, di corsa e ha buoni piedi. Deve giocare con continuità. Per certi versi può anche assomigliare a Barella, anche se l'ex Cagliari all'inizio faceva un altro ruolo più in appoggio alle punte. Bianco è un interno destro. Gli allenatori bravi sono più portati a vedere il contesto generale della squadra, più che del singolo. Italiano aveva capito che davanti alla difesa serviva uno di rottura e ha scelto, nel contesto generale, Amrabat".
Su Retegui: "L'Argentina ha fatto esordire subito dei 2005, qui prendiamo un '98 mai preso in considerazione dalla nazionale argentina. E' un buon giocatore, ma non fa la differenza. Dovevamo prendere altri giocatori, non Toloi o Retegui, forse stiamo sbagliando qualcosa. Retegui non ha mai giocato in Italia, è partito bene quest'anno, ma non è niente di più di Brunori o Colombo".