PECCI A FV, A BOLOGNA TEMO UN PARI, I MIEI SI CHE ERANO DERBY! VLAHOVIC COME RIVA MA...
"I miei sì che erano derby dell'Appennino" e di derby Eraldo Pecci ne ha giocati sia con la maglia del Bologna che della Fiorentina (oltre che a Torino). "Il calcio era diverso e anche questa partita era molto più sentita, io la amavo molto e l'affrontavo sempre come una sfida tra amici e la gente, come tutti i derby, l'aspettava in modo particolare Tra i ricordi, una gara dove feci gol in maglia viola dopo 40'' anche se poi quella partita la lego alla morte del mio amico radiocronista Pasini".
Che partita si aspetta domenica?
"La Fiorentina ha disputato un campionato di difficoltà, ora sta attraversando una buona fase anche perché è il momento giusto per finire bene, prima che sia troppo tardi. La vedo comunque una squadra più spaventata del Bologna che ha trovato invece un suo equilibrio. I rossoblù hanno alternato grandi partite a prestazioni no, al di là della sconfitta con l'Atalanta che ci sta, perciò non sai mai come andrà a finire quando li affronti. Però non credo che sarà una bella partita, penso che si accontenteranno invece di un pari che va bene a tutte e due".
Un Amrabat accanto a Pulgar regista è la chiave del miglioramento?
"Per me non sono registi, nessuno dei due. Amrabat contro una grande squadra che fa gioco rende sempre meglio perché ruba palla e riparte, come nel Verona, sta attaccato al proprio uomo ma non sa proporre. Pulgar invece è più bravo in fase di possesso ed ha un calcio più pulito e un buon piede per punizioni o rigori ma non ha ancora la consacrazione da regista. Se ha fatto il salto di qualità? No perché in fondo le due squadre si equivalgono, deve proseguire la sua crescita".
Crescita che ha fatto Vlahovic?
"Mi piace, ma non bisogna certo aspettarsi 40 gol a stagione e che risolva sempre tutte le partite. Ci vuole pazienza, è un giocatore che sta crescendo come impatto sulla partita e sul risultato e che con il tempo può ambire a diventare un grande giocatore come Gigi Riva perché ha potenza e forza fisica. Ma ancora non lo è. Se la Fiorentina deve fargli il rinnovo? Chiediamolo al commercialista del Bayern che è un mio amico perché ci vediamo sempre a Riccione (scherza per dribblare la domanda, ndr)".
Per il futuro si fanno i nomi di Gattuso, De Zerbi e Juric; lei chi sceglierebbe per ripartire?
"Il mio pensiero che ribadisco sempre è che i gol non li fa l'allenatore e che spesso i dirigenti fanno grandi discorsi sulle ripartenze ma per fare bene ci deve essere una squadra migliorata e un allenatore che faccia bene e meno danni possibili. Il tecnico non deve pensare di essere decisivo altrimenti fa solo danni. I tre nomi che circolano comunque mi piacciono pur non volendo scegliere io. Sono felice quando guardo le partite del Sassuolo perché mi diverte il calcio che fa, Rino per me ha fatto molto bene a Napoli pur avendo tutti contro e Juric in questi due anni ha reso una squadra di giocatori normali competitiva"