ROCCATI A FV: "TERRACCIANO NON MI STUPISCE, MA CREDO CI SIA UNA GERARCHIA"
A due giorni dall'esaltante prova di Bergamo tra i giocatori viola più celebrati c'è senza dubbio Pietro Terracciano: quella che doveva essere la riserva di Dragowski contro l'Atalanta si è preso le copertine con almeno tre interventi decisivi, dimostrandosi anche prezioso per il fraseggio palla a terra coi difensori. Da un'alternativa di lusso San Pietro potrebbe arrivare ad insidiare il posto da titolare del Drago? Di questo e di altro abbiamo parlato con Marco Roccati, ex portiere della Fiorentina nel biennio 2004-2006, che a proposito del portiere campano ci ha detto: "L'avevo già detto, lo ripeto: avere Terracciano come dodicesimo uomo è un lusso. Credo sia un portiere che ha tutto: forza, presenza, caratteristiche moderne come quella di sapere usare i piedi. Sabato sera è stato decisivo ma non mi stupisce".
Pensa quindi che possa contendersi il posto da titolare con Dragowski?
"Come caratteristiche Terracciano si adatta di più al gioco di Italiano. Credo però che la società ed il mister abbiano fatto valutazioni complessive stabilendo una gerarchia ad inizio stagione e che l'esclusione di Dragowski sia dovuta anche ad una sorta di turnover per via degli impegni in nazionale del polacco".
Che impressioni le ha fatto la Fiorentina a Bergamo?
"Ho visto una grande differenza tra la squadra dell'anno scorso e quella di quest'anno, differenza anche dovuta ai risultati perché ricordo che a inizio della scorsa stagione la Fiorentina perse una partita sfortunata contro l'Inter, magari con un risultato diverso sarebbe stata un'altra storia. Ora però c'è un entusiasmo che va tenuto vivo e cavalcato: sabato i viola hanno vinto contro una big come l'Atalanta e lo hanno fatto interpretando al meglio la partita".
Gasperini si è però lamentato molto per gli episodi da rigore...
"Ho visto che si è lamentato ma i rigori secondo regolamento c'erano. Poi io credo che col Var ce ne siano anche troppi, ma si è tolta la possibilità di sbagliare all'arbitro e quindi questo è un bene".
Lei ha giocato con Vincenzo Italiano: la stupisce l'impatto avuto dal tecnico?
"Non direi: è un tecnico ed una persona con grande competenza e già quando giocava era un allenatore in campo. Anche in campo aveva tanta qualità e la pretendeva dagli altri. Credo che l'entusiasmo intorno alla Fiorentina sia in gran parte merito suo. Ora bisogna cavalcarlo: sicuramente ci saranno momenti difficili, ma quando inciamperà ci si dovrà ricordare di questo avvio".
Dove può arrivare questa Fiorentina?
"Anche negli ultimi anni i viola mi sono sembrati attrezzati per fare qualcosa di decisamente migliore che una salvezza non proprio tranquilla. Quest'anno si sono rinforzati, hanno investito su tecnico e giocatori. C'è bisogno di ambizione e credo che nel club abbiano obiettivi chiari e ambiziosi, ma a Firenze è difficile fare proclami, meglio lavorare a fari spenti come stanno facendo".