CATTIVE ABITUDINI
Era la festa di Napoli, e del Napoli, che la Fiorentina ha contribuito a celebrare prima e durante il match. Solo che il benvenuto in campo ai campioni d’Italia è parso gesto nobile e sportivo, gli errori che hanno condizionato l’uno a zero finale molto meno.
In uno scenario di festeggiamenti per uno scudetto che in Campania mancava da oltre 30 anni i viola mandano segnali incoraggianti soltanto nel primo tempo, in particolare Jovic e Terzic che col passare del tempo perdono continuità nell'azione, ma alla lunga scoperchiano nuovamente un repertorio di errori già visti in stagione che spianano la strada al Napoli verso i tre punti.
I rigori che Osimhen calcia con alterne fortune, soprattutto il primo, sono figli di passaggi a vuoto preoccupanti dentro l’area di rigore, e se Terracciano riesce parzialmente a farsi perdonare per il primo episodio parando il primo penalty, Nico Gonzalez (sul quale pesa pure l'atterramento di Kvaratskhelia) e Kouamè sprecano i palloni buoni per un pareggio che alla vigilia sembrava scontato.
Leggerezze in difesa e poca cattiveria sotto porta, due cattive abitudini, difetti che la Fiorentina continua a portarsi dietro e dai quali farà bene ad affrancarsi in vista di giovedì. Quando c’è da sperare che l’aria europea allontani la delusione per l’unico punto raccolto nelle ultime due gare (e la conseguente classifica) e quando soprattutto contro il Basilea sbagliare come accaduto a Napoli potrebbe essere certamente più doloroso.