MENCUCCI, Commisso va aspettato. Il Franchi...
Sandro Mencucci, ex dirigente di lungo corso della Fiorentina e da ieri nel CdA del Leeds, è intervenuto per parlare di sé e dei viola. Queste le sue dichiarazioni:
Quali differenze ha trovato rispetto all'Italia?
"Dopo 17 anni alla Fiorentina, squadra della mia città e della mia passione, avevo voglia e necessità di cambiare, ma non di restare in Italia perché sarebbe stato troppo difficile in quanto è troppo l'amore che mi lega ai viola. E' stata un po' una ricerca quella che ho fatto ed alla fine sono entrato in contatto con la proprietà... Ho scelto Leeds anche perché mi ricorda molto Firenze, lo stadio è come entrare al Franchi, ti fornisce un'energia spaventosa con i tifosi. C'è una cornice impressionante, un collegamento incredibile con Firenze per me. Qua sono tutti per il Leeds, le analogie dal punto di vista della passione le ho ritrovate tutte. Per il resto il mondo è completamente diverso... Del calcio italiano conoscevo tutto, qua devo imparare e tra l'altro con una lingua e regole diverse. Io ricordo con piacere quando fuori dal Franchi c'erano persone a tutte le ore per farci domande, qui nemmeno per sbaglio (ride, ndr). L'atteggiamento è diverso, la partita la vivono con grande passione, ma durante la settimana l'approccio al calcio e a tutto il resto è molto diverso".
In Italia c'è una crisi che non è paragonabile a quella che c'è in Inghilterra dove i conti sono migliori.
"Già i conti non erano brillanti prima, poi con il Covid i club hanno perso decine e decine di milioni. Il discorso comincia ad essere un pochino complicato... Se uno analizza il calcio sarebbe un business facile perché all'inizio dell'anno sai quali sono i tuoi ricavi: conosci i diritti tv, marketing, merchandising, biglietteria...
Cosa pensa della ristrutturazione del Franchi e la preferirebbe ad un nuovo stadio da zero?
"Noi conosciamo bene Firenze, sappiamo le criticità dello stadio Franchi, io quando uscivo tardi dagli uffici stavo un po' nel silenzio del Franchi perché è avvolgente. La presenza del Franchi ti dà qualcosa che non puoi dire dall'oggi al domani di perderlo e fare un altro stadio. Riuscire a fare qualcosa di bello dentro il Franchi sarà più complicato che fare uno stadio bello da zero, io capisco le perplessità di Commisso, ma spero anche che con i soldi stanziati si riesca a fare un bel lavoro. Da un lato la ricostruzione di uno stadio storico può anche venire qualcosa di veramente bello e sono sicuro che gli architetti importanti non ci mancano, sia a livello mondiale, sia quelli che seguono Commisso. C'è da capire anche nella zona cosa viene fatto, c'è un utilizzo dello stadio dal punto di vista commerciale... Se si trova il giusto equilibrio per ricavare altri ricavi, penso che possa essere una buona idea".
Com'è lavorare con Bielsa?
"E' un genio. Il soprannome gli è stato dato perché era così dedito al campo che passava ore e ore a curare gli aspetti tattici e tecnici. Sta dietro al lavoro in modo incredibile, tutti i giocatori lo amano, ha fatto diventare ottima la nostra squadra, ma con lui non devi sgarrare. Devi avere determinati livelli, determinati valori di massa grassa, seguire dei ritmi precisi... Se non sei in forma non vieni neanche convocato".
Ha mandato qualche messaggio con Prandelli?
"Non ho avuto occasione. Mi è dispiaciuto che abbia lasciato, ma anche Iachini è un caro amico e sono contento che sia finita così. Ho due squadre per le quali soffro ed entrambe mi possono dare gioie e dolori".
Come vede la nuova proprietà viola?
"L'ho vissuto anche io nel 2002. Chi non viene dal mondo del calcio può subire uno scotto iniziale non indifferente... A me e Salica ci toccò esonerare l'allenatore a Grosseto, partimmo con la C2 pensando fosse facile e così non fu anche perché vincemmo forse spendendo più degli altri. Non conosco Commisso, ma è una persona che ha iniziato il Centro Sportivo nello stesso punto dove io lo avevo consigliato ai Della Valle... Il sindaco Casini è stato perseverante e bravo perché non solo tentò con Della Valle, ma anche con Commisso ed alla fine c'è riuscito. Bisogna aspettarlo Commisso, magari se avessi avuto modo di prendere un caffè gli avrei detto che noi fiorentini le cose migliori le abbiamo fatte quando tutti eravamo sulla stessa barca: dai tifosi, ai giornalisti, al bottegaio... Penso che tutte le diatribe che ho letto sui giornali debbano essere dimenticate. Ci sarà stato qualche errore dei giornalisti come in società del resto, sono un nostalgico, ma 'Fate l'amore e non fate la guerra'".
Avete in mente di arrivare a Vlahovic?
"Ci dobbiamo mettere in coda perché ci sono davvero tante squadre che lo vogliono. Dusan è stato umile fin da subito quando è arrivato a Firenze sotto la nostra gestione e ora sta facendo grandi cose. Non credo però che il Leeds possa permettersi un calciatore come lui".