PRANDELLI, QUI OGNI DECISIONE È PER ME UN PESO. VLAHOVIC MOTIVATO. SUGLI INFORTUNATI...
Ventottesima giornata di campionato: domani la Fiorentina ospiterà, allo stadio Artemio Franchi, il Milan di Stefano Pioli. In sala stampa ha preso come di consueto la parola il tecnico gigliato, Cesare Prandelli, per presentare la sfida.
Che squadra arriverà domani allo stadio Franchi?
"Il Milan è una squadra che ha consolidato in questi mesi un gioco e una identità ben precisa, ma noi ci siamo".
Come ha preso le ultime dichiarazioni rilasciate da Vlahovic?
"Stiamo lavorando ancora per migliorare qualche dettaglio, ma il gruppo in genere è unito e consapevole. Le parole di Dusan sono importanti, si rende conto che grazie alla squadra può riuscire ad avere meno responsabilità".
C'è un sassolino che si vuol togliere dopo Benevento?
"No, ma non avevo mai provato una sensazione di coinvolgimento così importante nella mia carriera. Ero solo stanco nel post gara, perché sono emotivamente coinvolto. Ogni decisione è un peso, ma devo farlo diventare un peso positivo".
L'eliminazione dall'Europa del Milan può condizionare la gara?
"Sicuramente saranno arrabbiati, ho grande rispetto per la squadra e per l'allenatore. Se loro sono delusi, noi siamo altrettanto arrabbiati per come sta evolvendo questo campionato: mi auguro di poter rimanere in partita fino alla fine".
Che settimana è stata per Vlahovic? E quale può essere il suo futuro?
"Con Dusan si parla tutti i giorni, adesso è un momento molto delicato per lui, si aspettano qualsiasi giocata. Ma deve continuare così, con semplicità. Ora devi spingerlo fuori dal campo, perché vorrebbe rimanerci per tante ore. Lo sto trovando sereno e motivato, penso sia una pressione che può riuscire a sopportare".
Come sta fisicamente la squadra?
"Abbiamo lavorato alzando l'intensità degli allenamenti e tutti hanno risposto bene. Ieri Biraghi ha recuperato, vediamo se oggi ripete lo stesso tipo di allenamento ma credo sia disponibile per domani. Amrabat ha avuto un problema un po' più delicato alla schiena e dopo l'allenamento di oggi, in gruppo, si deciderà".
Come si fa a non rilassarsi dopo una sfida come Benevento?
"Sarebbe un peccato non ripetere la prestazione, da un punto di vista dell'intensità e dell'ordine. Non penso ci sia un abbassamento di tensione, domani ci sarà da soffrire ma bisogna farlo ordinati e non prendere contropiedi senza equilibrio. Dobbiamo dare fastidio al Milan quando abbiamo la palla".
Quanto è importante aver recuperato Bonaventura?
"Si sta allenando bene, mi auguro che possa ripetere le prestazioni delle ultime gare".
Pensa che Pulgar possa crescere ancora?
"Il merito del recupero è solo suo, ha sofferto molto il post Covid. E' un ragazzo molto sensibile e introverso: si è convinto che doveva cercare di fare di più, lo sta facendo bene, con personalità e determinazione. Pensiamo sia un giocatore importante".
La squadra da dicembre a oggi ha fatto il salto mentale che chiedeva?
"Col Benevento siamo andati un po' in difficoltà e ho preferito cambiare sistema di gioco mettendo un centrocampista in più: da lì abbiamo fatto molto meglio. Ci stiamo allenando per passare eventualmente a una difesa a quattro, quindi non ci sarà niente di nuovo se tra qualche partita lo faremo".
Sono vere le voci degli scontri avuti con qualche giocatore?
"No, nessun giocatore si deve mai permettere di contestare le scelte dell'allenatore. Chi gioca e chi no, deve comunque mantenere sempre l'entusiasmo perché abbiamo dimostrato di dare spazio a tutti. Non c'è stato, ripeto, alcun tipo di situazione così negativa".
Cosa è successo ad Eysseric?
"Tante volte sono le motivazioni che hai dentro. Quando sono arrivato era ai margini ma si allenava bene e mi chiedevo come, con le sue qualità, potesse ancora non essersi messo in discussione. Lo ha fatto, non era facile dopo tanti mesi di panchina o tribuna. Abbiamo recuperato un giocatore importante".
Kouame avrà qualche possibilità di giocare domani?
"Ha avuto un problema che sembrava piccolo, l'abbiamo risolto ma non è al cento per cento. Voglio capire anche la sua condizione oggi".
Ibra a 40 anni è il giocatore più decisivo della Serie A?
"Sulle qualità tecniche parla la sua carriera. Penso sia un esempio unico al mondo, dove un giocatore arriva con la mentalità di sovvertire una situazione e lo fa: questo vuol dire essere un leader. Anche se hai dei giocatori di grande qualità non è facile determinare in quel ruolo in particolare".
Ora questa Fiorentina è un pochino più sua?
"Quando si parla di gioco si parla di filosofia, di un certo tipo di mentalità. Nel momento che subentri devi capire le caratteristiche dei giocatori e cercare di sfruttarle al massimo: sto cercando di farlo e in certi momenti la squadra gioca anche un buon calcio, adattato però ai giocatori che ha. Trainante è stato non soltanto motivare i giocatori ma anche metterli nel ruolo giusto per poter dare il massimo".