A UN BIVIO

30.01.2018 00:00 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
A UN BIVIO

Ore difficili in casa viola, ma anche le ultime per provare a dare un qualsiasi tipo di segnale sul mercato. Il day-after della batosta con il Verona s'interseca con un finale del mercato di gennaio che certamente non entusiasma, ma che può rappresentare comunque una via d'uscita dall'empasse attuale. D'altronde se il rapporto tra Firenze e i Della Valle è ormai naufragato soltanto qualche fatto, più di qualche parola, può rappresentare la giusta risposta. 

L'arrivo più o meno scontato a centrocampo di Bryan Dabo, e le eventuali uscite di Sanchez, Maxi e Cristoforo rappresentano ancora oggi l'unica eredità di un gennaio avaro di sussulti, quasi che ormai sia una tradizione, ma non è detto che non si possa ancora far qualcosa. Corvino e Freitas ci proveranno, inevitabilmente costretti a sfidare uno scetticismo dilagante e per la verità a larghi tratti giustificabile, eppure ancora molto continua a dipendere dal vertice della piramide.

Da chi, in altri termini, sarebbe chiamato a dimostrare se non proprio attaccamento almeno la voglia di gestire un'azienda calcistica come la Fiorentina diversamente. Riflettendo su come si sia arrivati a questo punto, sui perchè, e soprattutto da quanto tempo ormai determinati rancori siano stati semplicemente ignorati e mai chiariti (fin troppo semplice segnalare che la caduta è cominciata esattamente due anni fa, con il mercato a 0 di fronte a una squadra in vetta alla classifica).

Se i Della Valle, come ampiamente compreso e annunciato da più parti, non hanno la minima intenzione di rispondere a una città nella quale è adesso la maggioranza a contestare, almeno lo facciano con chi ha la responsabilità del momento che vive squadra e società. Si facciano sentire, chiedano spiegazioni, si informino sul perchè la squadra crolli così facilmente al tappeto e su come sia stata costruita in un'estate in cui si è rivoluzionato l'intero organico.

E, possibilmente, provino realmente a mettere in condizione l'intera struttura societaria di operare degnamente (fosse solo perchè chi come il Vice Presidente Salica o lo stesso Giancarlo Antognoni che continua a mettere la faccia senza che siano legittimati da un intervento forte della proprietà) invece di rimandare al futuro il fantomatico rinforzo di un ciclo appena ripartito, eppure già traballante dopo appena sei mesi.

Perchè chiedere ulteriore fiducia, in questo momento, significherebbe non rendersi conto della realtà dei fatti.