LA VIOLA VEDE ROSSO: GIÀ 10 LE ESPULSIONI. E ITALIANO ADESSO LANCIA L'ULTIMATUM
La Fiorentina continua a vedere rosso e con il cartellino rimediato ieri da Bonaventura contro il Sassuolo è arrivata a toccare quota dieci espulsioni nell’arco di trenta partite stagionali (quattro di Coppa Italia più ventisei di campionato, in attesa del recupero con l’Udinese). A conti fatti, in una partita ogni tre Biraghi e compagni non sono in grado di arrivare al 90’ in undici e questo è sicuramente un aspetto che fino ad oggi ha pesato e non poco, nell’economia di un calcio certo divertente (in cui la squadra tende a scoprirsi e a provare, in fase di ripiegamento, la giocata rischiosa con conseguenti sanzioni disciplinari) ma anche molto dispendioso sotto l’aspetto mentale.
L'ultimatum di Italiano
Dopo le due espulsioni di Dragowski (a Roma alla prima giornata e poi in Coppa Italia a Napoli), quella di Gonzalez con l’Inter, quella di Sottil a Venezia, quella di Milenkovic a Torino contro la Juventus, quella di Biraghi al Franchi con il Sassuolo e quella di Odriozola a Cagliari, in tempi più recenti sono arrivati anche il rosso per Torreira contro la Lazio e pochi giorni dopo quello di Martinez Quarta a Bergamo in Coppa. Ci ha pensato poi Bonaventura, con la reazione di ieri sera al Mapei, a fare andare la Fiorentina in doppia cifra in quello che, numeri alla mano, è davvero un piccolo (ma triste) record. Che inevitabilmente ha fatto masticare amaro Italiano: “Capisco che in campo ci siano situazioni al limite ma quella di stasera non la mando giù. Ne parlerò con i ragazzi e spero di non tornarci più sopra” ha dichiarato ieri il tecnico, davvero molto infastidito.
Prontera, la presunzione e due metri di giudizio
Quelle comminate a Torreira e a Jack ieri sono però forse le più ingenue del pacchetto, dato che sia l’ex Arsenal che l’ex Milan sono stati allontanati dal campo per alcune frasi irriguardose all’indirizzo dell’arbitro, quando ormai il fischietto aveva già preso la sua decisione. Che poi, nel caso specifico del match di ieri, l’arbitro Prontera avesse sbagliato inizialmente la valutazione sul fallo del numero 5 viola, abbia peccato di presunzione (forse per la giovane età) e abbia poi tenuto un atteggiamento diverso per altri elementi presenti in campo (Maxime Lopez su tutti) è un altro discorso, pur molto grave, ma è chiaro che da un calciatore come Bonaventura, con oltre 300 presenze in Serie A e subentrato solo 16’ prima, resta difficile comprendere una reazione del genere.