NIENTE GERARCHIE, Rimescoliamo le carte
CAPITOLO I
Il credo del finale di stagione sta nel deliorossi pensiero che recita “niente più gerarchie” nella rosa viola. Gioca chi sta meglio, gioca chi è più utile alla causa. Si rimescolano le carte e tutti concorrono per un posto da titolare. Da quest'idea ci aspetteremmo che coloro che sono stati impiegati meno in questa stagione ne approfittino per mettersi in luce in questo ultimo scorcio di campionato e ribaltare la storia di un'annata storta un po' per tutti, sia per la Fiorentina che per i suoi protagonisti. Approfittiamo delle parole di Delio Rossi per mettere a coppie, uno di fronte all'altro, alcuni giocatori della rosa, che presumibilmente si troveranno a doversi confrontare in una serie di duelli che paiono quanto mai utili in questo momento per capire su chi potrà puntare la viola nella prossima annata. Poiché nonostante la necessaria rifondazione, bisognerà capire, grazie alla nuova politica democratica in seno allo spogliatoio, chi è davvero utile e convinto di voler rimanere in viola e dare un contributo importante per la maglia, e chi invece è meglio che faccia le valigie. Infortuni a parte che, in una rosa già striminzita, obbligheranno Delio Rossi a delle considerazioni oltre le “gerarchie”, analizziamo, in 6 articoli quali confronti potremmo aspettarci di vedere da qui al 13 maggio.
Ljajic/Cerci
Con le assenze forzate di Amauri e Jovetic, questa domenica vedrà la coppia sfidarsi direttamente in campo, ma uniti da un solo obiettivo, provare a fare gol per portare a casa qualche punto. Nelle prossime giornate invece questa coppia che per un verso e per un altro ha deluso molte aspettative di inizio stagione, sarà chiamata al riscatto e per loro si tratta di un'ultima chance, visto che per entrambi si prospetta un addio (probabilmente in prestito per il serbo) a giugno. Cerci dovrà inoltre farsi perdonare di aver lasciato in inferiorità numerica i suoi compagni nella partita del 17 marzo, ed evitare di incrinare ulteriormente il rapporto con la tifoseria. Però stando alle statistiche, in primavera (quasi fosse un fiore) Cerci sembra riprendere vita e il giovane Ljajic dovrà dimostrare che non è quel tipo di ragazzo che rischia di sprecare il suo innegabile talento causa apatia. Infatti per entrambi sembra che sia la testa il punto debole, e mai hanno convinto sotto questo aspetto. L'essere messi alla pari degli altri speriamo gli faccia prendere coscienza delle proprie responsabilità, e sicuramente per loro ci vorrà uno sforzo di concentrazione ulteriore per convincere mister e dirigenza di essere diventati dei giocatori affidabili su cui puntare. In queste condizioni, riusciranno a dare finalmente una svolta alla loro stagione?