PEDRO E I TRE SCOGLI DA ARGINARE DALLA FIORENTINA
Partiamo da un presupposto: Pedro Guilherme Abreu dos Santos, noto come Pedro e punta centrale classe 1997 del Fluminense, piace e non poco alla Fiorentina. Piace a Montella e al suo direttore Daniele Pradè. E nel corso degli ultimi giorni, i semplici sondaggi che da parte della Fiorentina erano iniziati già a fine giugno sono diventati qualcosa di più concreto, con richieste di prezzi e abbozzi di trattative che potrebbero essere approfondite nei prossimi giorni.
Come per qualsiasi compravendita di mercato, ci sono tuttavia degli ostacoli. E nel caso di Pedro, gioiellino già in odore della Nazionale brasiliana maggiore dopo il rendimento eccezionale avuto in questa prima parte di campionato con cinque gol in nove partite, sono in tutto tre: la folta concorrenza, il costo del cartellino e una strana formula secondo cui il Flu vorrebbe “disfarsi” della sua punta di diamante. Analizziamo ad uno ad uno questi scogli da arginare per provare a fare chiarezza:
La concorrenza: prima che su Pedro mettesse gli occhi la Fiorentina, sull’attaccante ci aveva fatto più di un pensiero anche il Real Madrid, spaventato però dal costo della sua clausola rescissoria (50 milioni di euro). Non solo: anche l’Inter l’anno scorso aveva preso informazioni sul brasiliano, salvo poi fermarsi per lo stesso problema. Adesso, oltre ai viola, sembra interessato anche il Cska di Mosca.
Il costo: la clausola del giocatore, come detto, è inavvicinabile ma secondo quanto raccolto da Firenzeviola.it per cedere Pedro, il presidente del Fluminense Mario Bittencourt sarebbe pronto a scendere a patti: i brasiliani infatti sembrano disposti a cedere la metà del calciatore per 15 milioni di euro, un prezzo trattabile che - fa sapere l’entourage del calciatore - potrebbe scendere fino a 12. Una cifra accessibile ma che chiama in ballo il terzo aspetto della nostra analisi, ovvero la formula della vendita, di fatto in comproprietà.
La formula: in Italia, si sa, dal 2014 sono state abolite tutte le comproprietà. E questo sia tra club dello stesso Paese sia per quanto concerne affari fatti tra continenti diversi. La situazione del cartellino di Pedro è decisamente contorta: il 50% appartiene al Fluminense (ed è la parte che il club ha messo in vendita) mentre l’altro 50% è di proprietà di un gruppo di impresari. Un’operazione di questo tipo, allo stato attuale, sarebbe dunque vietata dalle norme vigenti, visto che la Fiorentina non potrebbe acquistare solo la metà di un giocatore. L’unico escamotage che potrebbe essere proposto è che venga messo un obbligo di riscatto sulla seconda metà nel caso in cui la società viola scegliesse di andare a trattare direttamente con il pool di avvocati che gestisce l'altro 50% del cartellino dell’attaccante: un discorso complesso che richiederebbe molti altri approfondimenti.