ROCCO SHOW AL FRANCHI: LA PALLA ADESSO PASSA A ROMA
Perde la pazienza Rocco Commisso quando sul suo smartphone gli arrivano le parole di Rosa Maria Di Giorgi (intervistata da Firenzeviola.it, LEGGI QUI) che prende le distanze dal concetto di “distruzione” usato a più riprese in questi giorni dal patron viola in riferimento al Franchi. Non va troppo meglio anche quando, in due circostanze, la corrente della sala stampa allestita fuori dallo stadio, dov’è andata in scena la conferenza di oggi, salta nel corso dell’esposizione del rendering curato da Monitor Deloitte. Gira e rigira, c'è sempre qualcosa che non funziona. Il famoso pelo nell’uovo anche quando in ballo c’è l’esposizione di un progetto che potrebbe permettere alla Fiorentina e a tutta la città di Firenze di fare nell’arco di pochi anni un balzo in avanti: nel calcio che conta e nel futuro.
Di questo si è parlato nell’incontro andato in scena oggi, un’esposizione alla quale il club stava lavorando da tempo e che ha permesso a mister Mediacom di esporre finalmente quelle che sono le sue idee per il nuovo stadio Franchi, mostrando costi e benefici di un progetto dal costo di 250 milioni di euro che, salvo ricorsi e immancabili bastoni fra le ruote, potrebbe vedere la luce nell’arco di due anni e mezzo. Uno stadio da 42.000 posti con attorno 50.000 mq di commerciale (che ogni anno potrebbe garantire oltre un miliardo di euro di ingressi) e attrattive che permetterebbero alla nuova struttura di continuare a vivere sette giorni su sette. Un investimento importante che permetterebbe a livello economico alla società di di poter alzare il fatturato dai 93 milioni dell’anno scorso (quest’anno il dato, causa Covid, scenderà a poco più di 80) a 225.
Il famoso 51-49% sul quale Commisso ieri non si era voluto pronunciare (a proposito sul piano A o B per lo stadio, Firenze o Campi) sembra dunque essere ora un po’ più chiaro: per costi e tempistiche è il capoluogo l’opzione che resta in testa. Del resto, e su FV lo raccontiamo da mesi, lo è sempre stato. Anche perché a livello di ricavi la realizzazione di un nuovo impianto fuori dal Comune non garantirebbe con tutta probabilità ingressi simili a quelli stimati nel rendiconto di oggi. E non è un caso che ieri, dopo aver visitato i terreni di Campi, Rocco si sia voluto rendere conto in prima persona dell’importanza strategica che il polo commerciale dei Gigli riveste su tutta la città metropolitana di Firenze: una corazzata con la quale sarebbe difficile competere.
Avanti tutta sul Franchi, dunque. In attesa dei nuovi step: entro due mesi la Fiorentina si presenterà a Roma con un progetto preliminare sul quale punta ad avere il via-libera dal Mibact nei successivi 90 giorni. Poi sarà tempo di capire cosa e in quale quantità sarà possibile demolire dell’attuale stadio: se, più banalmente, potranno essere salvate solo le scale elicoidali e la torre di Maratona (com’è nei piani del patron) oppure verrà posto un veto anche sulla tribuna monumentale e soprattutto sulla copertura. Mille posti di lavoro in più, un quartiere completamente rivalutato e la prospettiva di non "vivacchiare" troppo a lungo potranno, stavolta, valere più di un vincolo?
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