IL PAFOS E LA SUA STORIA: TRA MITO E REALTÀ

27.11.2024 13:00 di  Niccolò Righi   vedi letture
IL PAFOS E LA SUA STORIA: TRA MITO E REALTÀ

Secondo una versione del mito, quella di Esiodo, Crono castrò suo padre Urano con una falce e gettò i genitali nel mare, dai quali Afrodite apparse in mezzo alla schiuma; in un’altra versione invece, quella di Omero, Afrodite nacque semplicemente dall’amore tra Zeus e Dione. Quale storia scegliere tra quella splatter e quella romantica decidetelo voi, però entrambi i poeti sono concordi nel raccontare che le acque da cui nacque la dea della bellezza erano quelle che bagnavano le coste di Cipro. In particolare della zona occidentale in cui diversi secoli dopo sarebbe sorta la città di Pafo. Perché Pafo? Anche qui dobbiamo tornare a consultare l’epica. Pafo era la figlia del Re di Cipro Pigmalione e di Galatea, una statua costruita da Pigmalione stesso e che proprio Afrodite rese viva per assecondare le preghiere dell’uomo. Vogliamo partire da qui, da alcune leggende che si tramandano da millenni, per raccontarvi una squadra che lo scorso giugno ha festeggiato il suo decimo compleanno. Questo è il Pafos FC

STORIA – Maggio 2014, l’AEK Kouklia, squadra della città di Pafo, viene retrocessa in seconda divisione dopo aver perso otto delle dieci partite valide per il playout. Non un grande dramma per un club che aveva appena vissuto la prima stagione nel massimo campionato cipriota della sua storia e per il resto aveva sempre galleggiato tra Serie B e C locale. Tuttavia al presidente Christakis Kaizer viene un’idea: fondersi all’altra squadra della città, l’AEP Paphos – che in quel momento non se la passava molto bene, tra problemi economici e penalizzazioni in classifica -, con l’obiettivo di essere più competitivi. Il 9 giugno 2014 i due club annunciano la nascita del Pafos FC. Come logo si scelse di mantenere quello dell’AEP, che raffigura la faccia di Evagoras Pallikarides, poeta, combattente ed eroe della resistenza cipriota contro il dominio inglese. Anche questa storia è interessante e molto più recente. Nel dicembre del 1956 Pallikarides venne arrestato perché sorpreso con alcune pistole durante un controllo. Pur non essendoci prove, la polizia lo accusò di aver ucciso un collaboratore britannico e dopo un processo a senso unico nel quale dichiarò che qualsiasi cosa avesse fatto, l’aveva compiuta da cipriota che voleva la sua libertà, venne condannato a morte. Il ragazzo fu impiccato nel marzo dell’anno successivo e da quel momento divenne il volto della resistenza nazionale

SQUADRA – Nonostante questo stemma richiami una storia che trasuda di patriottismo la nuova dirigenza del Pafos, che nel 2017 è passato nelle mani dalla Total Sports Investments, si è aperta molto al mercato internazionale. La lista di giocatori da cui attualmente è composta la squadra sembra l’incipit di una classica barzelletta: ci sono ciprioti e greci, certo, ma anche brasiliani, argentini, croati, olandesi, svedesi, portoghesi, addirittura un capoverdiano, eccetera eccetera. 23 stranieri tra i 28 calciatori che formano la rosa: oltre l’80%. Straniero è l’amministratore delegato, l’inglese con origini ungheresi Roman Dubov, straniero è il direttore sportivo, l’italiano ex Udinese e Watford Cristiano Giaretta, straniero è l’allenatore, lo spagnolo Juan Carlos Carcedo, tecnico con un passato di tutto rispetto da vice di Unai Emery tra il 2006 e il 2019, potendo vantare nel proprio curriculum club come Siviglia, Paris Saint-Germain ed Arsenal. E quindi sì, se ve lo stavate chiedendo c’è già un precedente tra Carcedo e la Fiorentina, quando gli andalusi eliminarono i viola dalla semifinale di Europa League del 2014/15.

PALMARES – Se la bacheca dell’allenatore spagnolo può dirsi ricca di titoli e riconoscimenti, piuttosto scarna è rimasta quella del Pafos, la cui unione tra le squadre precedentemente citate può essersi considerata fortunata a fasi alterne. Nonostante una presenza quasi fissa nella massima serie cipriota, il miglior piazzamento è da ricondursi alla stagione 2022/23, quando la squadra concluse l’annata al quarto posto. L’anno scorso però è arrivato il primo titolo della pur breve storia del club, una Coppa di Cipro che ha dato diritto al Pafos di disputare la Conference League e che sembra aver fatto maturare definitivamente la squadra, dato che al momento si trovano al primo posto in campionato, ancora imbattuti dopo 11 giornate e con cinque punti di vantaggio sull’inseguitrice Aris Limassol

E quindi in questo primo turno di una Conference League piuttosto balneare succede anche questo: succede che in una fredda e umida serata di fine novembre arrivi a Firenze una squadra cipriota che nel ranking Uefa per club si trova alla posizione numero 303. Nessuna, tra le squadre rimaste in gara in tutte le competizioni europee, è più in basso. E succede che per questo motivo i tifosi viola saranno con la mente già proiettati al big match di domenica contro l’Inter, riponendo la loro speranza in una squadra che in campionato sta letteralmente volando. Allora torniamo all’inizio della nostra storia, a quel Pigmalione che oltre ad aver dato alla luce la figlia Pafo, ha dato anche il nome ad una dinamica psicologica che porta un soggetto a subire a tal punto l’aspettativa delle altre persone da influenzare i propri risultati. Il così detto "effetto Pigmalione". E chissà se questi risultati straordinari della Fiorentina siano il frutto anche della fiducia incondizionata che ripongono in lei i tifosi viola…