RICHARDSON E UN DEBUTTO DI PERSONALITÀ. MA QUANTO DURERÀ LA COPPIA CON AMRABAT?

26.08.2024 13:00 di  Andrea Giannattasio   vedi letture
RICHARDSON E UN DEBUTTO DI PERSONALITÀ. MA QUANTO DURERÀ LA COPPIA CON AMRABAT?
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© foto di Federico De Luca 2024 @fdlcom

Ci vuole oggettivamente un bel po' di fantasia eppure, a ben guardare, una nota positiva dalla quale ripartire dopo lo scialbo 0-0 di ieri sera contro il Venezia c'è. Ed è anche forse l'unico aspetto lieto. Si tratta della prova di Amir Richardson, che al debutto ufficiale con la Fiorentina e nel calcio italiano si è reso protagonista di un match interessante, condito da alcune giocate di livello e una discreta dose di personalità: "Il ragazzo si è ambientato bene e ha giocato con carattere. Più giocatori di qualità ci sono e più possiamo rispecchiare le idee del mister” ha raccontato nel post partita di ieri Rolando Mandragora e la sensazione è che - in un momento nel quale la squadra di Palladino sta facendo i conti con una ridottissima dose di fantasia - il contributo che potrà portare in dote il marocchino sarà gara dopo gara sempre più prezioso.

NUMERI POSITIVI. Della performance dell'ex Reims (uscito tra gli applausi convinti del Franchi) restano in dote numeri confortanti: partito compassato ma cresciuto visibilmente alla distanza, Richardson nei 79' in cui è rimasto in campo è stato il giocatore che, tra quelli partiti nell'undici titolare, ha ottenuto la percentuale più alta in rapporto ai passaggi tentati che sono andati a buon fine (ben il 95%). Buono anche il dato relativo ai palloni giocati in avanti (12) e a quelli recuperati (3), così come la cifra legata ai dribbling tentati in partita, a testimonianza della personalità messa in campo e della propensione a rischiare la giocata: ben 4 quelli portati a termine e il forte sentore che la coppia in mediana formata col connazionale Amrabat possa - se l'ex United alla fine rimarrà - essere un valore aggiunto nella Fiorentina che sta nascendo.

SEMPRE PIÙ SPAZIO. Adesso però arrivano per la Fiorentina due sfide determinanti: tanto il match di giovedì in Ungheria quanto la gara di domenica pomeriggio contro il Monza sono appuntamenti che i viola non potranno permettersi di sbagliare, per proseguire il proprio percorso in Conference e dare una spallata a una classifica che in Serie A resta molto deficitaria dopo i primi due turni. E in tal senso, in una mediana ancora in raffazzonata dove manca almeno un innesto dal mercato (molto dipenderà anche dal futuro di Amrabat, che resta ancora sospeso nel vuoto e che con il connazionale potrebbe formare una coppia vincente), la spinta che potrà arrivare dalle lunghe leve di Richardson potrà rivelarsi determinante.