Tre punti e spirito di gruppo: la Viola risorge (e il bel gioco può attendere)

Tre punti e spirito di gruppo: la Viola risorge (e il bel gioco può attendere)FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca 2025
Oggi alle 20:00Copertina
di Andrea Giannattasio
fonte dal nostro inviato allo stadio Franchi

Raffaele Palladino l’aveva definita “la gara dell’anno” e alla fine, di riffa o di raffa, la Fiorentina l’ha vinta con merito. Quella contro il Genoa, del resto, era in partenza una partita doppiamente trappola: primo perché arrivava a pochi giorni dal successo dei viola sulla Lazio e obbligava Ranieri e soci a confermarsi e poi perché era la sfida forse più difficile di tutte da preparare, sia sotto l’aspetto fisico che quello mentale. Tra giocatori assenti per squalifica e infortunio e una raffica di pedine con le valige (più o meno presunte) in mano, a poco più di 24 ore dalla fine del mercato. 

Calo fisico e disastri arbitrarli
Ecco perché il saldo al termine del match coi rossoblù - prima di Firenze reduci solo da due sconfitte da quando, il 20 novembre, Vieira è subentrato a Gilardino - non può che essere positivo. Al netto di una ripresa (l’ennesima, dopo quella dell’Olimpico) vissuta in apnea e di un arbitraggio che ha lasciato ampiamente a desiderare (Collu aveva già contribuito alla sconfitta della Fiorentina Primavera nella finale di Coppa Italia del 2022 con una direzione di gara zeppa di errori). Quello che dunque rimane più di ogni altra cosa bene in mente al termine del successo odierno è lo spirito di squadra che ancora una volta è stato messo in campo. 

Una bella Viola più in là
Quella voglia di non mollare, che sembrava essersi disintegrata a dicembre, sintetizzata nell’abnegazione di Folorunsho - autore dell’ennesima prova di personalità, peraltro nel terzo ruolo diverso da quando è a Firenze - e dal sacrificio di Comuzzo, che dopo una settimana al centro delle voci di mercato ha dato il meglio di sé da terzino destro dimostrando che il suo posto nel mondo (per ora) è sempre in riva all’Arno. Per il bel gioco, per una Fiorentina di nuovo brillante, si dovrà attendere più in là. Magari non appena il mercato sarà concluso e i nuovi arrivati (oggi hanno sostenuto già le visite Ndour e Zaniolo) si saranno ambientati. La classifica sorride e per adesso conta questo.