FIORENTINA E TORINO, storia di un amore bellissimo
Anni luce, migliaia di chilometri. Una distanza siderale, nel tempo e nello spazio, divide il Massimino di Catania-Palermo ed il Franchi di Fiorentina-Torino. Non solo la diligente entrata del pubblico attraverso prefiltraggio e tornelli, non solo l'assenza di fumogeni in campo. C'è di più, c'è molto di più in questa fantastica domenica che profuma d'Europa.
C'è una dimostrazione di civiltà unica, di una voglia di rinnovamento, che si respira in tutto l'ambiente ed anche in Curva Fiesole.
Il gesto di Montolivo che rifiuta la punizione invertendo la decisione di Bergonzi è l'esempio di come anche i calciatori possano dare un apporto fondamentale per rendere questo calcio un gioco migliore. I tifosi del Torino in Fiesole, sono il segnale che anche le Curve, bistrattate da media e decreti in questi ultimi e tragici tempi, possono dare una sterzata netta al movimento.
Venti, trenta, quaranta. Non importa quanti fossero i supporter granata con bandiere e sciarpe al seguito in Fiesole. L'importante è che ci fossero in mezzo alla marea viola, con i loro vessilli da sventolare alti in cielo, senza alcuna paura, senza alcun timore, sicuri che nessuno avrebbe iniziato una caccia all'uomo per "punire l'invasore".
Due squadre gemellate, unite per un motivo non altrettanto poetico ma che ha posto le basi per un amore bellissimo, per una stima reciproca infinita. Il Cuore Granata e l'Orgoglio Viola, insieme, uniti, abbracciati ed avvolti da uno spirito di fratellanza che in questi tempi opachi è molto più di una goccia d'acqua nell'Oceano.