0 GOL, POCHE PRESENZE, INFORTUNI, CONTRATTO IN SCADENZA NEL 2025: A 13 MILIONI E 5 DI BONUS L'AFFARE CON KEAN LO HA FATTO LA JUVENTUS. LA COSTOSA (E RISCHIOSA) SCOMMESSA DI PALLADINO E DELLA FIORENTINA CHE NON RISOLVE IL PROBLEMA ATTACCANTE

30.06.2024 10:03 di  Luca Cilli   vedi letture
0 GOL, POCHE PRESENZE, INFORTUNI, CONTRATTO IN SCADENZA NEL 2025: A 13 MILIONI E 5 DI BONUS L'AFFARE CON KEAN LO HA FATTO LA JUVENTUS. LA COSTOSA (E RISCHIOSA) SCOMMESSA DI PALLADINO E DELLA FIORENTINA CHE NON RISOLVE IL PROBLEMA ATTACCANTE

La Fiorentina ha soddisfatto quella che era stata un’esplicita richiesta del suo nuovo allenatore. L’unica nota positiva dell’acquisto di Moise Kean, considerato che l’avere accontentato Raffaele Palladino è stata una dimostrazione tangibile di come sia cambiato il modo di impostare il mercato rispetto all’ultimo triennio di Italiano in cui - al contrario - non sempre le direzioni prese sono andate di pari passo con i desiderata dell’attuale mister del Bologna. Con le varie conseguenze in negativo che tutto ciò ha poi generato. Per il resto solo dubbi (tanti) e perplessità (altrettante): sulla cifra spesa per acquistare Kean a titolo definitivo; per il tipo di collocazione tattica in campo; per il valore tecnico reale del giocatore.

Soldi troppi, resa chissà L’affare al momento, in attesa che sia il campo a dare il suo giudizio più veritiero, lo ha fatto la Juventus. Un vero colpaccio, non c’è che dire. A dimostrazione che i dirigenti bravi e capaci valgono tanto e quanto un calciatore top. E soprattutto sono quelli che prima di acquistare bene sanno vendere anche meglio. Per Moise Kean il direttore sportivo della Juventus Cristiano Giuntoli ha portato a casa qualcosa come 13 milioni garantiti, più altri 2 sotto forma di bonus facilmente raggiungibili. Ai potenziali 15 ne vanno sommati altri 3 (più complicati) che possono portare la cifra sui 18 complessivi. Il tutto per un giocatore in scadenza nel 2025, che ha chiuso l’ultima stagione con 0 gol, spesso infortunato e che rappresenta un’incognita totale. Visto dal lato della Juventus quindi tanta roba, dalla parte della Fiorentina no. La spesa - compreso anche ingaggio e durata del contratto assolutamente discutibile - nel rapporto fra costi/condizioni e possibile resa è oggettivamente esagerata e sproporzionata. Pradè e Goretti si sono presi una bella responsabilità, idem Palladino, perché l’investimento parecchio oneroso almeno in partenza non è per niente sicuro. Anzi, tutto il contrario.



Preso per fare cosa? Di certo non la punta centrale, perché le caratteristiche di Kean sono diverse rispetto a quelle di un attaccante da piazzare nel 3-4-2-1 (o 3-4-3) che intende proporre l’allenatore. Alla Fiorentina invece serve e servirà proprio il famoso centravanti che insegue senza fortuna da anni. A logica Kean potrebbe essere schierato come esterno a piede invertito, nel caso in cui la squadra dovesse giocare con il tridente in linea, oppure come uno dei due trequartisti alle spalle della punta nel 2-1. Bomber da doppia cifra non lo è. In più fisicamente negli ultimi anni suo malgrado è stato costretto spesso a restare fuori diverso tempo a causa degli infortuni. Magari lo spiegherà lo stesso Palladino il motivo per cui lo ha inseguito a lungo quando era a Monza e convinto la Fiorentina a puntare parecchie fiches su di lui. Di sicuro c’è che il mercato in entrata inizia in maniera totalmente differente rispetto a quanto dichiarato dalla dirigenza nei primi giorni di giugno. Quel “cerchiamo un grande centravanti” con annessa ammissione di responsabilità di Pradè “uno dei miei errori principali non sostituire in maniera adeguata Vlahovic” resta di conseguenza un obiettivo da centrare.

Sul campo e con il lavoro nel quotidiano dovrà essere bravo Palladino a dimostrare che Moise Kean rientra nella lista di quei “calciatori di qualità” richiesti “per alzare l’asticella” di cui ha parlato in conferenza stampa. Peraltro unico passaggio realmente interessante, insieme all’idea tattica con cui intende schierare la Fiorentina, di una conferenza piatta e senza spunti. Dal punto di vista comunicativo anche l’allenatore dovrà migliorare. La conferenza di Antonio Conte a Napoli, per contenuto e contenuti, è un vademecum utile per come bisogna parlare nel momento in cui si è alla guida di una piazza grande, ambiziosa e passionale come Firenze. Le dichiarazioni patinate, scontate e per frasi fatte, insomma da 0-0, in determinati contesti non vanno bene. Palladino è una persona estremamente intelligente, sul campo ha dimostrato di saperci fare e di meritare con i fatti e i risultati la panchina della Fiorentina. Dovrà crescere sotto il profilo comunicativo ma fa parte del percorso.

Prossime mosse Chiusa la prima operazione in entrata con l’agente e intermediario di fiducia Lucci, la speranza per la Fiorentina è che si possa andare oltre. Visto che Daniele Pradè ha parlato apertamente di un’area scouting che durante l’anno “ha svolto un lavoro parecchio attento” è lecito attendersi che riesca a concretizzare dal 1 luglio al 30 agosto, giorno di chiusura del mercato, ciò che ha monitorato nei mesi precedenti. A centrocampo ad esempio, dove i calciatori presi in esame sono interessanti per caratteristiche e prospettive. Non servono invece chissà quali osservatori per comprendere le potenzialità e le doti tecniche di Nicolò Zaniolo. Questa si che sarebbe una scommessa intrigante che tuttavia, ad oggi, salvo sorprese rischia di restare solamente una suggestione. L’Atalanta è avanti sia nei colloqui con il Galatasary (ma non c’è ancora accordo totale su cifre e formule del trasferimento) che con il giocatore, la Fiorentina insegue e cerca di convincere Zaniolo della centralità che avrebbe nella squadra di Palladino. Il problema è che di là c’è un allenatore (Gasperini) che ha lanciato e rilanciato tanti, un club in ascesa che giocherà la Champions League e in campionato ha tutta l’intenzione di competere per i primi 4 posti. Sarà dura ma fino a quando c’è la possibilità di provarci è giusto farlo fino in fondo. Con la giusta testa e l’ambiente adatto Zaniolo sì che è un giocatore in grado di alzare il livello. Più di Kean.