"CATTIVI PENSIERI" L'addio di Santana? Non capisco..

25.03.2011 00:37 di  Stefano Borgi   vedi letture
"CATTIVI PENSIERI" L'addio di Santana? Non capisco..
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

... e non mi adeguo. Si fa un gran parlare in questi giorni dei contratti in scadenza: Comotto, Donadel e Santana come i tre dissidenti di casa viola, tre personaggi in cerca di contratto che aspettano, valutano, che avranno certamente (e giustamente) fatto le loro mosse sul mercato degli svincolati. Premettiamo che non abbiamo notizie certe o dell'ultim'ora, ma Donadel sembra già accasato allo Sporting Lisbona, Comotto è il più vicino a trovare un accordo per prolungare (a voler essere cattivi, fra i tre, è quello con meno mercato), mentre Santana è tra coloro che son sospesi, a metà tra le offerte dall'estero e l'amore (dichiarato, reale, sincero) per la causa viola. Il nostro non vuole essere un pezzo di mercato (di quelli se ne occupa il nostro esperto Marco Gori, ubi maior...), e non ce ne vogliano Comotto e Donadel, bensì vuole essere una riflessione pacata, serena, sull'opportunità di privarsi di un elemento (Santana) che ha dimostrato versatilità tattica, attaccamento alla maglia e (vivaddio) condizione fisica.

Ma andiamo con ordine. Non capiamo e non ci adeguiamo è il nostro incipit, e ci spieghiamo subito. Mario Alberto Santana non ha ancora 30 anni (è nato il 23 dicembre 1981) non ha, quindi, scollinato il limite che inibisce Corvino e la Fiorentina ad indulgere a generosi rinnovi contrattuali. E' un giocatore gradito a Mihajlovic ed essendo il tecnico serbo vicino alla riconferma, per la proprietà transitiva, l'argentino lo dovrebbe essere in egual misura. Certo, il calcio non è matematica ed il mercato lo è ancora meno, ma è indubbio che sarebbe delittuoso privarsi di un elemento che passa indifferentemente da esterno (di centrocampo o d'attacco, pari sono) ad interno (a destra come a sinistra, di nuovo pari sono). Da centrocampista che galleggia tra le linee in un "rombo" piuttosto che in un 4-2-3-1, a rifinitore nel 4-3-2-1 che sembra la nuova frontiera tattica di Sinisa Mihajlovic. E allora perchè non fare uno sforzo? Perchè non mettersi ad un tavolo e confrontarsi? Ma non è finita: Santana è attaccato a Firenze, vuole bene a città e tifosi, è uno dei giocatori viola più anziani (arrivò a Firenze nel maggio 2006, dal Palermo), sta valutando (e non ancora accettando) offerte nettamente più vantaggiose, proprio per il rapporto che lo lega alla società di viale Fanti. Non capiamo e continuiamo a non adeguarci. Mario Alberto Santana, infine, dopo 5 anni passati tra infortuni, ricadute e depressioni, sembra vivere una seconda giovinezza che ce lo ha reso agile e scattante come al tempi di Palermo, quando mise insieme addirittura 7 gettoni con la nazionale albiceleste. Assurdo privarsene ora, tanto più che Santana potrebbe beneficiare di un paio d'anni in più di carriera proprio per i tanti stop subiti e per il tempo perduto... da recuperare. Insomma, tanti motivi, tante ragioni per non capire, per non adeguarsi. E non regge nemmno la scusa più antica del mondo: problemi di soldi, di ingaggio, di cartellino. Siamo certi (e non mancano fonti autorevoli a riguardo che lo testimoniano) che Mario non ne fa una questione economica, non ne fa una questione d'ingaggio. Basta vedere l'impegno che ci mette in campo, l'abnegazione che profonde in ogni sua azione, la voglia di dimostrare di valere la riconferma...la voglia di rimanere a Firenze. E allora, una volta di più, permetteteci di non capire e non adeguarci.