"OCCHI PUNTATI SU..." Sinisa e quei tre match-point
E ora, sotto con la Juventus. La parola d'ordine tra i tifosi viola è più o meno questa: i bianconeri sono lì, a portata di mano, a soli due punti, e l'occasione di riagguantarli è troppo forte. Finire per una volta il campionato davanti agli odiatissimi "gobbi"? Troppo bello, bellissimo, addirittura incredibile. E poi c'è lo scontro diretto, il 17 aprile a Firenze (al netto di anticipi e posticipi), che potrebbe voler dire sorpasso, un bagliore di luce e di speranza in una stagione (fin quì) grigia ed incolore. Ma...non solo Juventus. Eh già, perchè tra sette giorni ci sarà la Roma dell'aeroplanino (al secolo Vincenzo Montella), stavolta al netto dei tifosi giallorossi (il CASMS gli impedisce di venire a Firenze, poi vedremo cosa succederà quel giorno...) E poi, dopo un normale Cesena alla "Fiorita", Milan e Juventus in sequenza per una quattordici giorni di grandi emozioni. In più metteteci una voglia pazza di vincere contro una "grande", la speranza di Mihajlovic di rimanere anche l'anno prossimo, insomma... tre match-point per chiudere la partita.
Ma andiamo con ordine: Ricordiamo l'idiosincrasia di Prandelli verso questo genere di partite (solo quattro vittorie contro una "big" in cinque anni di gestione) ed anche con Mihajlovic le cose non sembrano andare meglio: pareggio a Torino con la Juventus, tre sconfitte con Milan e Roma in trasferta, Inter, in casa, nel recupero di poche settimane fa. Addirittura va peggio se consideriamo l'intera gestione Della Valle, segnatamente da quando la Fiorentina è tornata in serie A: su 50 confronti, oltre alle quattro vittorie sopracitate, lo score recita 16 pareggi e ben 30 sconfitte. Roba da infarto. Ed è quì che entra in gioco Sinisa Mihajlovic. Il tecnico serbo si sta giocando la riconferma: da una parte i tifosi viola che nutrono parecchi (e giustificati) dubbi a riguardo, dall'altra Corvino che spinge per un Mihajlovic 2, conscio che i tanti infortuni ed una stagione da "The day after" (leggi il dopo Prandelli) non gli hanno permesso di esprimersi al meglio. L'attualità parla di un recente sondaggio nel quale l'80% degli interpellati ha espresso parere contrario ad un Mihajlovic sulla panchina viola anche per la stagione 2011-2012. Colpa dei risultati certo, ma anche del gioco espresso dalla Fiorentina: monotono, lento, tatticamente scolastico, senza un guizzo, uno spunto che abbia fatto intravedere qualcosa di futuribile. Corvino corre ai ripari e dalle tribune di Livorno (durante la finale del "Viareggio", appena sette giorni fa) da per scontata la riconferma di Sinisa e chiude (apparentemente) la questione.
La verità, come sempre, sta nel mezzo. Nel calcio decicono i risultati, più del gioco, più del pressing, più delle belle manovre e/o delle alchimie tattiche. L'allenatore che vince è bravo, quello che perde è str... Parole di Mihajlovic che più volte ha ripetuto questo concetto, col suo linguaggio colorito, naif, ma tremendamente efficace. Ed ecco perchè diciamo che Roma, Milan, e Juventus sono tre match-point sulla racchetta di Sinisa (tra l'altro appassionato tennista). Ecco perchè (allarghiamo il concetto) le prossime nove partite decideranno il futuro complessivo della Fiorentina, squadra e società. E, attenzione, non è una banalità perchè è stato lo stesso Andrea della Valle a dire... "Siamo tutti sotto esame, a partire da me per finire a Corvino, compreso Mihajlovic e tutti i giocatori". Ed ecco perchè l'espressione, il tono di Mihajlovic da qualche tempo è più soft del solito, più attendista di sempre, perchè Mihajlovic sa che da quì a giugno si gioca tutto, e sa che con la squadra al completo può giocarsi le sue carte fino in fondo, può portare la partita al quinto set e vincerla. E poi ci sono quei tre match-point: Roma, Milan e Juventus, un'occasione unica, da non sbagliare, da non fallire. A cominciare già da domenica prossima.