"TEMPI MODERNI", Con la Roma...il derby di Firenze

16.03.2011 01:33 di  Stefano Borgi   vedi letture
"TEMPI MODERNI", Con la Roma...il derby di Firenze
© foto di Morini Giacomo

Non ci sono più i derby di una volta. Almeno non per la Fiorentina. Un tempo a Firenze (in mancanza di una sfida stracittadina) il derby era Fiorentina-Juventus, in nome di una rivalità accesissima, di un odio atavico scoppiato all'indomani dello scudetto del "meglio secondi che ladri" (1981-82). Oggi la partita più sentita (lo ha capito anche Mihajlovic) è Fiorentina-Roma. Lo è per le due società, per le due tifoserie...e non solo. Ma andiamo con ordine. Il derby, si sa, è la partita per definizione. Sul significato della parola derby esiste una letteratura infinita, eterogenea, più variegata di un gelato al cioccolato. Il derby è da sempre la partita che sfugge ad ogni pronostico, la partita da tripla, dove spesso capita che vinca la squadra sfavorita, la più debole. Il derby è Milan-Inter, Juventus-Torino, Sampdoria-Genoa, Roma-Lazio, ovvero la sfida tra due squadre della stessa città. Esistono, poi, altre tipologie di derby, quelli cosidetti promiscui. C'è il derby d'Italia tra Inter e Juventus, il derby dell'Appennino tra Fiorentina e Bologna, fino a quello (senza nome) tra Fiorentina e Juventus. Dobbiamo dire che, ultimamente, l'antagonismo tra viola e bianconeri si è parecchio annacquato: questione di accadimenti negativi per entrambe le formazioni (leggi calciopoli), questione di... "mal comune mezzo gaudio". C'è stata la C2 per la Fiorentina, ma anche la serie B per la Juventus, senza contare i due scudetti revocati alla "vecchia signora", che l'hanno fatta sembrare vulnerabile, più umana. Insomma, oggi tra le due piazze vige un patto di non belligeranza, in attesa di...tempi migliori.

Diverso il discorso per Fiorentina-Roma, guarda caso in programma domenica prossima nel lunch-time delle 12 e 30. Roma come espressione del potere politico, Roma come emanazione del "palazzo" grazie al quale le squadre capitoline non falliscono, non vengono penalizzate, salvate sempre e comunque. Non fa eccezione la Lazio, graziata dal decreto "spalmadebiti", che le ha permesso di diluire le proprie pendenze col fisco in 23 anni, salvandosi di fatto dal fallimento. Fiorentina-Roma partita nell'occhio del ciclone per la rivalità (eufemismo) tra le due tifoserie, che affonda le proprie radici nell'ultima giornata del campionato 92-93, quando un Roma-Udinese 1-1 (un finale che sembrò, ai più, accomodato) spedì in serie B la Fiorentina di Batistuta, Effenberg e Laudrup. Da quel giorno la Roma a Firenze è vista come la squadra che..."ci ha mandato in serie B", e tutto il resto non conta. Ecco perchè Fiorentina-Roma è come e più di un derby. Il nuovo derby, quello che ha soppiantato Fiorentina-Juventus nell'immaginario collettivo. Fiorentina-Roma la partita più sentita, dicevamo, non solo per società e tifoserie, ma anche per gli addetti ai lavori. Partiamo con Sinisa Mihajlovic. Il tecnico serbo (da calciatore) è un laziale d.o.c. Con i biancocelesti ha vinto uno scudetto, una coppa Uefa, una supercoppa europea, due coppe Italia, due supercoppe italiane. Una bacheca niente male. Stesso palmares per Dario Marcolin, oggi allenatore in seconda di Mihajlovic. Per lui sei stagioni alla Lazio insieme a Sinisa, stesse vittorie, stessi traguardi. Mihajlovic, poi, troverà sulla panchina opposta Vincenzo Montella, suo compagno alla Sampdoria per due campionati, avversario quando l'aeroplanino vestiva la maglia giallorossa. Con quei colori il piccolo attaccante napoletano fu autore di 9 gol in due derby capitolini, con avversario proprio Sinisa Mihajlovic. Passiamo a Lorenzo De Silvestri: "lollo" è un prodotto del vivaio della Lazio, nato e cresciuto col mito del derby Roma-Lazio, fino allo scontro col presidente Lotito ed il trasferimento alla Fiorentina. Ancora derby, stavolta dalla parte opposta, per Alessio Cerci. Il riccioluto attaccante nasce nelle giovanili della Roma, si dichiara tifoso della Roma, e forse nella Roma spera di tornarci. Per lui non sarà facile scendere in campo, ammesso che Mihajlovic gli ritagli uno scampolo di partita. Derby anche per Giampalo Montali, oggi direttore generale giallorosso, ma tifoso (dichiarato) della Fiorentina. Per l'ex CT della pallavolo uno scontro fratricida tra passione sportiva e deontologia professionale. Insomma, Fiorentina-Roma, una partita dalle mille facce, dai mille significati...un derby, il nuovo derby degli anni 2000.

Chiudiamo con i corsi e ricorsi storici: l'ultima vittoria gigliata è del 25 aprile 2009, un 4-1 roboante firmato Vargas, doppietta di Gilardino e sigillo finale di Gobbi. L'ultimo precedente al "Franchi", invece, è del 7 febbraio 2010, 1-0 per la Roma con gol di Vucinic all'82'. Fu, quella, una partita dominata dalla Fiorentina con beffa finale ad opera del montenegrino scoperto da Corvino ai tempi di Lecce. Stavolta Mirko Vucinic sarà squalificato e non potrà nuocere alla causa viola. Il derby, stavolta, comincia per la Fiorentina sotto i migliori auspici.