OLIMPIADI, Caos Argentina-Marocco, l'Afa fa ricorso

25.07.2024 12:13 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
OLIMPIADI, Caos Argentina-Marocco, l'Afa fa ricorso
FirenzeViola.it

(ANSA) - PARIGI, 25 LUG - Mentre Lionel Messi posta una storia Instagram con sfondo scuro e la scritta "Insolito" con faccina perplessa, in relazione a quanto avvenuto a St. Etienne in Argentina-Marocco del torneo olimpico, la federcalcio dell'Argentina (Afa) ha annunciato di aver fatto ricorso alla commissione disciplinare della Fifa. L'Afa chiede che "vengano prese tutte le misure regolamentari per fare in modo che non si ripetano eventi di una gravità del genere". "E' imprescindibile garantire la sicurezza dei protagonisti - è scritto ancora nel comunicato dell'Afa - di questo bellissimo sport che è il calcio, e dalla 'Casa Madre' di quello argentino faremo ciò che è necessario perché questo avvenga". Il risultato della partita è stato alla fine omologato come 2-1, e non dovrebbe cambiare nonostante il ricorso, ma potrebbero esserci sanzioni disciplinari anche pesanti. Nel frattempo il ct dell'Albiceleste Javier Mascherano, che da calciatore ha vinto l'oro olimpico due volte (2004 e 2008) si è scagliato contro l'organizzazione dei Giochi di Parigi. "Ciò che è accaduto è uno scandalo - le sue parole -. Queste sono le Olimpiadi, non un torneo della parrocchia. Prima del caos finale ci sono state ben sette invasioni di campo senza che qualcuno prendesse una decisione.

Ripeto, sette volte! E ci hanno pure tirato addosso dei petardi. Noi non volevamo riprendere le partita, e neppure il Marocco, mai vista una roba del genere. Per un'ora e 40' nessuno ci ha detto niente, poi siamo tornati in campo. Tutto questo ci ha lasciato indifesi, eppure queste sono le Olimpiadi...". "E non è tutto, perché martedì scorso durante l'allenamento - ha detto ancora Mascherano - qualcuno è entrato negli spogliatoi e alcuni dei miei sono stati derubati. A Thiago Almada hanno portato via l'orologio e degli anelli. E pensare che a noi ovunque andiamo chiedono sempre, e continuamente, l'accredito...". (ANSA).