BRAVO PALLADINO, QUESTA È LA TUA FIORENTINA. DAL "NON CI STA CAPENDO NULLA" A UNA SQUADRA CHE VINCE E CONVINCE. L'AVER SAPUTO CAPIRE E CAMBIARE ALLA BASE DEL MOMENTO D'ORO. GENOA ALTRO ESAME
Ora sì che ci siamo. La Fiorentina è partita e adesso la speranza è che non si fermi davvero più. Sognare è possibile, per una serie di motivi, a cominciare da quello che abbiamo visto nelle ultime splendide serate. Dal Milan in poi la squadra ha cambiato marcia e i meriti sono soprattutto di un uomo: Raffaele Palladino. Sembrano lontani i tempi in cui pensando al tecnico che ha sostituito Italiano le voci da bar, e non solo, erano quelle che affermavano: "Non ci sta capendo nulla". Sembra passato un secolo appunto, ma la realtà è che stiamo parlando soltanto di un mese, anzi meno. Nel post gara della sfida stravinta contro la Roma l'allenatore è stato chiaro e onesto, quando ha dichiarato di aver lavorato per oltre due mesi in un certo verso, per poi accorgersi che le cose non andavano e che i suoi calciatori non stavano rendendo per quello che avrebbero potuto, e dovuto. A quel punto l'inversione di marcia, cosa non semplice da fare, ma che ha dato i suoi frutti.
Scelte coraggiose che hanno pagato.
Proprio su queste pagine, qualche settimana fa, parlavamo del fatto che il compito di Raffaele Palladino doveva essere quello di dare un'identità alla sua squadra, e così è stato. Scelte difficili e coraggiose, soprattutto negli uomini, perché mettere da una parte Biraghi e Martinez Quarta non è cosa semplice da fare, soprattutto in un momento dove la sua panchina sembrava addirittura poter essere quasi, e sottolineiamo quasi, in bilico. Ma Palladino ha fatto la sua scelta, che alla fine ha pagato eccome, visto che i risultati ottenuti a ottobre parlano chiaro.
L'aver saputo cambiare è sintomo di intelligenza e maturità, perché la sua Fiorentina non era adatta, e non lo sarà forse mai, a giocare a tre dietro. Il passaggio alla linea a quattro è stato il primo grande cambiamento, ma la chiave vera e propria è un'altra. Edoardo Bove è l'ago della bilancia di questa squadra, perché sa fare tutto, nelle due fasi, e riesce a dare l'equilibrio necessario per poter essere una squadra vera.
Vietato fermarsi.
Parlavamo del mese di ottobre, che fino a questo momento è stato perfetto. Cinque vittorie su cinque, tre in campionato, contro Milan, Lecce e Roma, e due in Conference League, contro The New Saints e San Gallo. Cinque successi che hanno lanciato la Fiorentina, ma manca ancora la partita contro il Genoa per fare l'en plein. Nell'ultimo giorno del mese ci sarà infatti la gara di Marassi, contro una squadra che è in crisi nera di risultati. Una trappola? Forse, ma Palladino non deve pensare a questo. Deve pensare solo e soltanto a proseguire la strada imboccata quattro settimane fa, per poi concentrarsi sulle ultime tre sfide prima della sosta, contro Torino, APOEL e Hellas Verona. Una partita alla volta però. Come ha detto proprio il tecnico dopo la Roma, ammettendo che spesso non riesce neanche a godersi le vittorie perché è sua abitudine concentrarsi subito sull'appuntamento successivo. La cosa più bella e soprattutto importante è però vedere la Fiorentina in questo stato di salute e felicità. Merito di tanti, da chi ha allestito la squadra agli stessi giocatori che vanno in campo, ma soprattutto di uno. Bravo Palladino: questa è la tua Fiorentina.