IL FIGLIO D'ARTE E IL BOMBER DAI TRE PASSAPORTI: ALLA SCOPERTA DEI GOLDEN BOYS FORTINI E CAPRINI

Nel cuore di un match per certi aspetti ben poco attendibile (tra le gambe imballate e una ripresa formato rissa da saloon la sfida di ieri a Bolton ha raccontato ben poco) c’è sicuramente una buona notizia che ha fatto felice Raffaele Palladino, ovvero che i baby classe 2006 che il tecnico aveva con coraggio schierato dall’inizio – Niccolò Fortini e Maat Caprini – si sono comportati da grandi. Lasciando in dote, peraltro, un retrogusto di buone sensazioni, un concentrato di belle giocate e di personalità di cui certo il nuovo allenatore viola dovrà tener conto.
CHE IMPRESSIONI. Chiariamoci subito: le possibilità che tanto il terzino sinistro quanto la seconda punta restino aggregati alla prima squadra al termine della tournée inglese sono pressoché nulle (e lo stesso discorso vale per gli altri giovanissimi di belle speranze come Rubino, Leonardelli e Kouadio) eppure è fuori discussione che le buone impressioni lasciate dai talenti della Primavera tra il ritiro del Viola Park e i giorni di lavoro in Inghilterra saranno aspetti che Palladino potrà tenere in considerazione in vista della prossima annata.
POLLICE VERDE. Se infatti, da Firenze, Daniele Galloppa può sorridere (la sua Under-20 l’anno prossimo ha tutte le caratteristiche per rivelarsi una delle mine vaganti del campionato Primavera e il lavoro svolto coi più grandi dei suoi talenti più puri potrà essere l’arma vincente), è anche vero che il pollice verde del tecnico della prima squadra potrebbe essere presto o tardi utile tra Serie A e Conference, esattamente come già avvenuto a Monza nelle ultime due stagioni, dove Palladino – anche in virtù della sua formazione come allenatore di settore giovanile – ha sempre avuto un occhio di riguardo per i più giovani.
FIGLIO D'ARTE. Fortini e Caprini, del resto, non si scoprono certo oggi. Il terzino sinistro (toscano doc, figlio d’arte – suo padre Simone ha accumulato oltre 200 presenze tra i professionisti – e di recente blindato dalla Fiorentina con il primo contratto da “pro” fino al 2027) nella sue breve carriera ha ricoperto molti ruoli, dal trequartista alla seconda punta fino a quello più congeniale per lui in questo momento, ossia l'esterno di centrocampo. Nella scorsa stagione con la Primavera è stato nettamente il giocatore rivelazione e non è un caso che Palladino lo abbia voluto aggregare fin da subito ai più grandi.
TRE PASSAPORTI. Premesse rispettate anche da parte di bomber Maat, l’attaccante dai tre passaporti (italiano - è nato a Milano -, francese ma anche guineano, ovvero la nazionalità di mamma Miranda) che in passato è stato scartato dal Milan e che fino a poco tempo fa – prima che cioè la Viola se lo assicurasse – era stato sondato da Juventus e Psg. Grande amante del basket, lo scorso anno con la squadra di Galloppa ha messo a referto 12 gol e 6 assist tra campionato e Coppa Italia, trofeo alzato assieme a Fortini nella finale contro il Toro dello scorso aprile. Che dire, le buone premesse ci sono tutte. Adesso spetterà al campo (continuare a) parlare.
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