PRIMI DUBBI SULL'APERTURA DEL FRANCHI. DAI MAXISCHERMI AGLI STEWARD: ECCO LE CRITICITÀ
Iniziano ad addensarsi le prime nubi circa la possibile apertura dello stadio Franchi in occasione della finale di Conference League tra la Fiorentina e il West Ham. L’iniziale idea sollecitata dai partiti d’opposizione del Comune di Firenze - che aveva trovato accoglimento però da parte di tutti i colori politici di Palazzo Vecchio - si sta per il momento scontrando con alcune problematiche che, strada facendo, la società viola ha riscontrato nell’organizzazione dell’evento. Una serata dall’epilogo incerto (anche e soprattutto a livello di orario) che dovrebbe coinvolgere - secondo le prime previsioni - oltre 25mila persone.
Nei prossimi giorni andranno in scena una serie di incontri tra la Prefettura e il Comune per gestire l’afflusso e il deflusso del pubblico ma questo resta solo uno degli interrogativi legati alla notte del 7 giugno: al di là dei costi elevati (si parla di una cifra totale a carico della sola Fiorentina di circa 100mila euro) restano altre criticità in ballo. A cominciare dall’allestimento di uno (o più) maxischermi sul terreno di gioco, visto che l’iniziale idea di sfruttare il tabellone luminoso dello stadio (con conseguente chiusura della Curva Ferrovia) non è decollata, dato che le immagini irradiate dallo schermo già in dotazione dell’impianto non risulterebbero visibili alle persone sedute in Curva Fiesole.
Le perplessità rimangono anche per ciò che riguarda la gestione degli steward, interamente pagati dal club viola: un conto, infatti, è il pagamento di un nutrito personale perché lavori dalle ore 19 fino a poco dopo la mezzanotte e un conto, invece, è la retribuzione in orario notturno di centinaia di persone fino, di fatto, all’alba. In tutto questo i proprietari dei bar che hanno i locali all’interno dello stadio non sono stati ancora pre-allertati circa il possibile evento del 7 giugno e dunque non è escluso che le attività di ristoro restino chiuse per la durata di tutta la serata al Franchi.