UNA FESTA A METÀ

22.07.2023 19:00 di  Andrea Giannattasio  Twitter:    vedi letture
UNA FESTA A METÀ
© foto di Claudio Giovannini

Ci aveva a lungo sperato, la Fiorentina. Aveva fatto di tutto il club pur di rendere la partita di domani pomeriggio con il Catanzaro una vera festa di amicizia e sport, anche in virtù dello storico gemellaggio che è in vigore tra le due tifoserie. E invece, nonostante le previsioni solo di qualche giorno fa, come ben noto anche l'amichevole al Viola Park contro i calabresi (la terza del ritiro a Bagno a Ripoli della squadra) sarà disputata a porte chiuse. Senza media né tifosi, i quali - attraverso la Curva Fiesole, che ha emesso nei giorni scorsi un duro comunicato - non hanno nascosto il proprio malcontento. 

Due gli aspetti che hanno portato a questa scelta: la presenza di due aree non a norma per le quali non è stata concessa una deroga (un muretto di recinzione basso a pochi metri dal mini stadio principale protetto dalla Soprintendenza e le vie d’uscita dall'impianto dei giocatori che si affacciano su un'area per i tifosi) e una riunione della Prefettura (che avrebbe dovuto dare il placet dopo il sopralluogo dei Vigili del fuoco) non arrivata in tempo. Visto che se in un primo momento l’assenso sarebbe dovuto arrivare giovedì, adesso il meeting è stato spostato al 27 luglio. Porte aperte sì, dunque, ma solo per i match contro Sestri Levante e Ofi Creta.

Quella di domani contro il Catanzaro, neo promosso in B e in ritiro a Cascia con centinaia di supporters giallorossi al seguito, sarà dunque una festa a metà. Perché se è vero che molti dei pullman che erano pronti a partire dall’Umbria e dalla Calabria sono stati dismessi sul nascere (inevitabile, visto che il match di Bagno a Ripoli non sarà aperto al pubblico), non è escluso che alcune decine di sostenitori del tifo organizzato - quello che condivide il gemellaggio con la Curva Fiesole - decidano ugualmente di spostarsi in riva all’Arno, per rinsaldare una bella amicizia in vigore da anni. E, chissà, protestare anche per una situazione ancora oggi ben poco comprensibile nella quale a pagare, oltre alla Fiorentina, sono stati soltanto i tifosi.