FIORENTINA, Riserve: è il momento del cambio di passo
Nonostante Palladino rispedisca al mittente le definizioni di titolari e riserve, sono le prestazioni dei calciatori a definire le gerarchie all'interno della rosa. Proprio da queste gerarchie, che non sono certo definitive, Palladino e le cosiddette seconde linee dovranno ripartire per affrontare un periodo di gare, da qui alla fine dell'anno, senza sosta. Come sottolinea il Corriere Fiorentino, la forbice tra prime e seconde scelte si è allargata soprattutto dopo il secondo tempo contro la Lazio dello scorso 22 settembre, quando il tecnico campano ha trovato la sua Fiorentina tipo per la Serie A. Situazione diversa in Conference League, in cui Palladino ha fatto giocare da titolare chi ha avuto meno spazio, con primi tempo spesso complicati. In Europa infatti la Fiorentina non ha mai chiuso la prima frazione in vantaggio. Nelle tre partite del girone unico di Conference Palladino ha schierato dall’inizio giocatori visti con meno continuità in campionato come Terracciano, Kayode, Moreno, Biraghi, Ikonè e Kouame.
Insomma fino ad oggi tra campionato e Conference League si sono viste due squadre diverse. Nei primi 10 giocatori per minutaggio in campionato della Fiorentina infatti solo Kouame è presente anche nella classifica dei primi 10 per impiego nel girone di Conference. Dall'altra parte i top a livello di utilizzo in Serie A hanno trovato poco spazio in Europa. Numeri diversi anche in fase difensiva. La Fiorentina è terza in Serie A per gol subiti, solo 10 in 12 gare, mentre ne ha già presi ben 8 in appena 5 sfide europee. Nell'era dei 5 cambi parlare di titolari e riserve può sembrare sbagliato, ma nella Fiorentina di Serie A non compaiono quasi mai i nomi di chi spesso è titolare in Conference League. Gli esempi sono quelli di Biraghi (25 minuti nelle ultime 7 di campionato), Quarta (5 panchine nelle ultime 7), Kayode (appena 19 minuti in Serie A), Ikonè (mai titolare in campionato) e Parisi (più minuti in Europa che in campionato). In vista del prossimo tour de force, con 10 gare in 35 giorni tra qui e la fine dell'anno, Palladino dovrà scegliere, considerando anche l'infermeria, se chiedere uno sforzo in più ai titolari o se mantenere queste scelte di formazione tra campionato e Conference League.