CENTROCAMPO E TREQUARTI, TEMPO DI CAMBIAMENTI

16.12.2024 00:00 di  Luciana Magistrato   vedi letture
CENTROCAMPO E TREQUARTI, TEMPO DI CAMBIAMENTI
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca 2024

Poca precisione sottoporta ma anche difficoltà a centrocampo, sono queste le lacune evidenziate ieri dalla Fiorentina a Bologna. Una Fiorentina che è sicuramente alla ricerca di alternative alle caratteristiche e alla qualità che Edoardo Bove apportava alla squadra e al gioco viola. Un punto di riferimento, un collante, un jolly la cui mancanza inizia a farsi sentire, sulla trequarti e a centrocampo Lo stesso Stefano Citterio che ieri ha sostituito Palladino in panchina (a proposito, ancora condoglianze al tecnico per la perdita della madre), ha sottolineato che "è innegabile che Edoardo Bove fino a quando è stato impiegato era un giocatore importante per noi, ci dava solidità in fase di non possesso. Adesso dobbiamo trovare altre soluzioni, le stiamo cercando. Se riusciamo ad essere corti e compatti sosteniamo il centrocampo a due, mentre quando ci allunghiamo lo soffriamo". Tanto che quando è entrato Ferguson la Fiorentina lo ha sofferto molto.

Soluzioni a centrocampo La prima soluzione è quella di avere una mano dagli esterni alti, cosa che è evidente nel ruolo sempre più ibrido di Colpani chiamato a fare spesso copertura in particolare quando avanza Dodo, la seconda è un cambio di modulo magari con un centrocampista in più e due trequartisti. Nonostante il 4-2-3-1 sia stato il modulo grazie al quale sono arrivate le tante vittorie, ora può essere tempo di cambiare insomma, con soluzioni che sopperiscano all'assenza di Bove e che permettano di sfruttare le qualità dei tanti giocatori offensivi. Intanto gli esperimenti sono già iniziati per avere una Fiorentina camaleontica, a seconda delle necessità e dell'avversaria anche se a Bologna non hanno funzionato. 

Esperimento Beltran-Gudmundsson Dopo il 4-2-4 contro il Lask giovedì, oggi lo staff ha fatto giocare insieme dal 1' Beltran e Gudmundsson con Colpani appunto più arretrato sulla destra. Se Gudmundsson però ha fatto un lbuon avoro (se Fabbri avesse fischiato avrebbe preso anche il rigore, come reclamato da Pradè) almeno fino a quando il fisico glielo ha permesso visto che non ha i 90' minuti nelle gambe dopo il lungo stop, Beltran invece è risultato meno incisivo come se avere accanto un giocatore più imprevedibile e più mobile gli abbia tolto certezze. Solo una sensazione, non condivisa da Citterio che ha difeso la scelta: "Hanno fatto un ottimo primo tempo. Quando giocano insieme danno del tu al pallone e fanno divertire. E' un esperimento ripetibile sicuramente, poi abbiamo anche delle altre armi. In questa occasione volevamo tenere la palla dentro e Beltran ci aiutava a fare questo".