COMUZZO, IL MURO VIOLA E I SOGNI DEL NAPOLI: COMMISSO DI NUOVO DAVANTI A UN BIVIO
Sul conto di Pietro Comuzzo i dati di fatto, al momento, sono due. Che il Napoli è fortemente interessato al classe 2005 e che la Fiorentina, a maggior ragione dopo essersi separata da un altro "figlio" del vivaio come Kayode, non ha intenzione di scendere a trattative per quello che, al netto di una leggera fase di flessione, è stata fin qui la rivelazione della stagione viola. Queste ad oggi sono le uniche due certezze alla base di un intreccio di mercato che, allo stato attuale, sembra più una pellicola della Filmauro che una reale trattativa di mercato.
Come per Buongiorno
Come al solito, però, c'è un "ma". Ed è quello legato ad un'eventuale offerta di mercato dal valore milionario (per certi aspetti fuori da ogni logica, visto che è riferita a un ventenne con appena sei mesi di Serie A alle spalle) che gli azzurri potrebbero presentare entro il 3 febbraio al club di Commisso, una cifra che - ne ha dato conto per prima Sportitalia - potrebbe aggirarsi sui 35 milioni di parte fissa più 5 di bonus. La stessa somma, per intendersi, con la quale il Napoli la scorsa estate ha acquistato dal Torino Buongiorno. Sia chiaro: la Fiorentina non ha fatto un prezzo per il suo centrale (ritenuto, lo ribadiamo, incedibile) ma sarebbe eventualmente il Napoli a tentare i viola riproponendo la stessa offerta che solo pochi mesi fa aveva convinto dopo un lungo tira e molla Cairo. Da casa Napoli, in ogni caso, le speranze di una fumata bianca per questa operazione sono molto risicate.
Davanti a un bivio
Dunque, lo ribadiamo, per il momento di concreto non c'è nulla. Se non la prospettiva che - a fronte di una reale proposta economica così esorbitante - la Fiorentina (e il presidente Commisso) si troverebbe per l'ennesima volta davanti a un bivio: alzare un muro invalicabile per ribadire che Comuzzo rappresenta il pilastro su cui costruire la Viola del futuro (dando anche un senso concreto al concetto di "ambizione" sdoganato in estate) oppure, sulla falsa riga di quanto avvenuto nel gennaio 2022 con Vlahovic, disfarsi del proprio miglior talento a gennaio - con la zona Champions a 3 punti - recuperando denaro da investire in futuro (magari non la soluzione dalla quale la società uscirebbe priva di critiche, vista quella che fu la reazione della piazza solo tre anni fa che probabilmente capirebbe ancora di meno l'addio nel cuore del campionato di un giocatore con un contratto fino al 2028). La sensazione è che, in ogni caso, si annunciano ore bollenti sull'asse Firenze-Napoli.
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