Da capitano a capitano: l'incredibile passaggio di testimone da Biraghi a Ranieri

Da capitano a capitano: l'incredibile passaggio di testimone da Biraghi a RanieriFirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca 2025
Oggi alle 10:00Copertina
di Giacomo A. Galassi

C'è stato un momento che forse più di tutti ha certificato la magia di una serata come quella che ha visto la Fiorentina schiantare l'Inter Campione d'Italia in carica e far sognare una piazza che non si ritrovava al quarto posto a febbraio da almeno un decennio: quando al 60' Luca Ranieri ha scaraventato in rete un cross su corner di Mandragora facendo esplodere l'Artemio Franchi. Il gol è arrivato in un momento non casuale, quando la Curva Fiesole stava omaggiando con due striscioni Cristiano Biraghi, proprio colui dal quale Ranieri ha ereditato la fascia di capitano. E le scene della Curva che festeggia con Ranieri e con tutti i suoi compagni al vetro della Ferrovia rimarrà impressa in chiunque sia stato presente al Franchi e chiunque abbia visto la partita.

L'omaggio a Biraghi
Procedendo per gradi, verso il 58' di Fiorentina-Inter la Curva ha deciso di prendere posizione sull'addio di Biraghi e lanciare un messaggio che raramente si è visto per giocatori che hanno lasciato Firenze, soprattutto dopo mesi di fatto da separato in casa al Viola Park: "Capitan Biraghi il tuo più grande trionfo è il rispetto di questa gente! Eterno e indissolubile il tuo legame con Firenze”, scritto su due teli bianchi in lettere color viola. Un messaggio d'affetto incredibile per un giocatore che è andato al Torino nell'ultimo giorno di mercato ma che ha sempre riservato parole al miele per i tifosi della Fiorentina e soprattutto per la parte più calda di essi, anche nel suo saluto social due giorni fa. Una risposta corale a tutte le critiche che anche negli anni sono piovute sul giocatore.

Ranieri festeggia
Poi c'è Luca Ranieri, al suo quarto gol in Serie A - il terzo con la maglia della Fiorentina - in una delle serate più belle da calciatore e sicuramente da capitano. Lui, che in maniera silenziosa ha ereditato la pesantezza di una fascia indossata al braccio da grandi campioni della storia del calcio, con il lavoro e con il carisma si è preso piano piano Firenze e lo spogliatoio, dimostrandolo già con parole importanti nei momenti complicati di questa stagione. Spesso sottovalutato, Palladino sembra non poterne fare a meno e contro l'Inter, tra uno sberleffo a Lautaro e una battuta ad Arnautovic, si è capito il perché.