GRAZIE MARIO

17.12.2022 19:45 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
GRAZIE MARIO

Era voluto venire fino a Firenze, nella sua Firenze, per vedere da vicino come stava muovendo i primi passi la neonata RadioFirenzeviola di cui tanto aveva sentito parlare. Per tutti noi di Firenzeviola era un onore e un onere sapere di avere Mario tra i lettori più attenti, da tempo. Certamente privilegiati per i suoi richiami di fronte agli errori, anche e soprattutto nei toni tipici di un direttore (e che direttore). Potersi confrontare di fronte all'avvio di un nuovo progetto editoriale fu per tutti noi un'opportunità unica, vissuta dinanzi a un giornalista che di questo mestiere ha scritto la storia. Mario non aveva mai nascosto il suo amore per la Fiorentina, la sua attenzione nei confronti di Firenzeviola ci ha dato modo di conoscerlo meglio, ed è anche per questo che oggi la sua scomparsa ci addolora più che mai.

Chi era e cosa ha fatto Mario Sconcerti lo dice la sua storia, la sua figura, il suo lavoro da direttore del Corriere dello Sport, del Secolo XIX, quello dei giorni nostri da editorialista di nuovo del Corriere della Sera. Firma storica del giornalismo sportivo, inviato vittorioso nel mondiale spagnolo, lettore unico e profondo studioso del calcio in tutti i suoi aspetti, opinionista schietto e verace in ogni dibattito televisivo o radiofonico che fosse. E certamente anche per RadioFirenzeviola Mario aveva dato immediata disponibilità a intervenire, occasione che certamente cogliemmo. Di Firenze si parlava spesso, di Fiorentina altrettanto, Mario Sconcerti poi non è stato solo un grande giornalista, ma anche un dirigente di una Fiorentina che navigava in acque agitate. 

Interveniva spesso per parlare dei viola, in tante radio, e chi ha avuto la fortuna di poter condurre quelle trasmissioni ha sempre avuto ben chiara la forza delle idee di Mario, che certamente dividevano ma che lui difendeva con la forza delle sue origini, di una Firenze che ha sempre portato nel cuore. 

Questa città era dentro di lui seppure residente a Roma, un po' più lontano dal giornalismo sportivo strettamente viola solo per il dovere di commentare vicende più nazionali e di più ampio respiro. Anche di questo, e di molto altro, con Mario era capitato di parlare a cena, dopo che qualche ora prima a tutti noi, in redazione, avesse raccontato il suo modo di concepire il giornalismo e un lavoro che conosceva come pochi altri. Il suo ultimo regalo prima di lasciarci improvvisamente oggi, con ancora negli occhi quell'incontro recente in cui aveva elargito, oltre che consigli preziosissimi, rinnovata passione per questo mestiere di fronte a un nuovo progetto da far crescere. 

La dote più importante che potesse lasciarci e per la quale non smetteremo mai di ringraziarlo. Ciao Mario.
 

Le più sentite condoglianze da parte del direttore e di tutta la redazione di Firenzeviola alla famiglia e ai suoi cari