LA GRANDE SCOMMESSA

09.07.2024 00:00 di  Alessandro Di Nardo   vedi letture
LA GRANDE SCOMMESSA
FirenzeViola.it

C’è un capolavoro cinematografico di una decina di anni fa in cui un manager lungimirante decide di ‘scommettere’ contro tutto e tutti, sulla crisi del sistema finanziario americano, ricoprendosi d’oro una volta esplosa la bolla del mercato statunitense. ‘La Grande Scommessa’ , questo il nome della pellicola di Adam Mc Klay, è un titolo che può venir buono anche per la prima vera mossa di Raffaele Palladino a Firenze. In un riadattamento in chiave pallonara, il nuovo tecnico della Fiorentina è quel Christian Bale che prima di tutti è riuscito a guardar oltre, o meglio dove nessuno guardava. Sospendendo il giudizio e augurando a Palladino lo stesso successo dei protagonisti del film, ‘la Grande scommessa’ inizia proprio così, con una mossa discussa e in controtendenza. E nel caso della Fiorentina è l’acquisto per 13 milioni + 5 di bonus di un attaccante che non segna. Perché a 24 anni e con otto di carriera a spasso tra Juventus e prestiti dall’alterna fortuna, questo è Moise Kean: un centravanti da zero reti nel 2023-24 e che nell’anno solare corrente non è mai riuscito a tirare in porta.

Arrivato a un età in cui ‘giovane’ - in chiave calcistica – lo si è solo nel nostro paese, Kean rimane un attaccante grezzo tecnicamente, da colpi sempre più sporadici e da un curriculum impreziosito solo dall'exploit avuto a Parigi, nell'oasi calcistica di ogni calciatore offensivo. Un investimento a fondo perduto, in cui Palladino ha intravisto il bagliore di qualcosa che potrebbe essere e ancora non è diventato. E allora la prima mossa, contraria anche al parere di tifosi e addetti ai lavori, se non altro denota coraggio e idee chiare: perché se è vero come sembra che sarà proprio l’ex Juve il centravanti di una squadra che da oltre due anni è alla disperata ricerca di certezze e gol là davanti, puntare tutte le fiches (e una cifra comunque considerevole per gli standard viola) su Kean è una mossa forte, in rottura con le scelte dell’ultimo periodo.

Un attaccante che, per caratteristiche, non è né Piatek, né Cabral, né Jovic, né Nzola. Un giocatore che per rendere ha bisogno di un sistema ben preciso, di agire da prima punta ma con accanto altri attaccanti in grado di sobbarcarsi il lavoro spalle alla porta. Questo, nelle idee di Palladino, è Moise Kean. E, vista l'unità di vedute tra mister e comparto dirigenziale, con Pradè e Goretti decisi a non spendere per adesso molto altro per un'altra punta, c'è da sperare nella qualità rabdomantica del nuovo comandante viola, che comincia l'avventura a Firenze piazzando una scommessa da 'all-in', o quasi.